E chi vuole oggi angosciarsi in una realtà descritta come felicitaria e piena di progressi?
IMBALSAMATI, QUASI AMMUFFITI, dentro mitologie e narrazioni conformistiche che ci piacciono tanto, siamo diventati passivi, incapaci di vedere e di dubitare, forse perché incapaci di ascoltare, comprendere e di apprendere. Viviamo sognando con sogni di altri senza renderci conto di vivere dentro incubi che si stanno concretizzando nella vita reale corrente, plasmando gli scenari futuri. Non quelli fasulli raccontati da politici impreparati, ignoranti, squalificati e corrotti, non quelli transumanisti delle élite euforiche tecno-capitalistiche che sognano l’immortalità, non quelli che le macchine dotate di intelligenza artificiale ci stanno proponendo, ma quelli di un mondo dominato dall’inquietudine nel quale a prevalere saranno incertezza e insicurezza, l’emergere di avvenire che per la maggioranza delle persone saranno di angoscia, povertà e assenza di speranza.
ASSENZA DI SPERANZA E ANGOSCIA interessano soprattutto coloro che hanno da sempre coltivato pensieri e valori di sinistra. Persone che oggi si scontrano con la sparizione della rappresentanza a sinistra, con un pensiero intellettuale e politico incapace di esprimere alternative e nuove idee, liberandosi dalla sottomissione al pensiero liberista dominante. L’angoscia è tanto maggiore quanto più grande è la sensibilità verso le tendenze reazionarie emergenti: nazionalismo, populismo, razzismo, xenofobia e omofobia, misoginia. Il tutto a scapito di valori quali solidarietà, uguaglianza, libertà, integrazione, Patriottismo.
PER NON PERIRE BISOGNA SVEGLIARSI! Non è più tempo di resistenza ma di percorrere nuove vie. Percorsi coraggiosi nei quali insufflare e alimentare la speranza (“tonico quotidiano capace di moltiplicare le energie umane” direbbe il filosofo Goisis) come sentimento forte di esistenza che non bisogna farsi rubare (papa Francesco). Risvegliarsi implica l’uscita dalla passività e dalla rassegnazione, il ritorno alla elaborazione di pensiero, la condivisione e la disponibilità a confrontarsi con l’altro, soprattutto serve tanta solidarietà.
Cosa aspettiamo a risvegliarci come i protagonisti di Riverworld?
E magari a farlo prima di fare la scelta di chi votare?