Secondo Mauro Magatti la successione degli shock sollecita il superamento dell’individualismo, il modello culturale egemonico del momento, e l’abbandono della libertà intesa come consumerismo. Il superamento e l’abbandono di modelli consumistici non è legato solo a scelte individuali ma dettato da una urgenza: la necessità di affrontare le crisi e il futuro collaborando, insieme con gli altri, investendo più sulle intelligenze umane che su quelle artificiali. Intelligenze imperfette e piene di errore ma le uniche capaci di empatia, comprensione, compassione, dialogo, condivisione, relazione e apertura alla critica.
Tanti attributi di una intelligenza (mente e cuore) umana che suggeriscono il ricorso a nuove modalità e finalità di stare insieme, alla ricerca di una nuova etica, laica e non necessariamente religiosa, che ci permetta di trascendere, andare oltre e altrove, @OLTREPASSARE, la realtà disastrata e disperata dei tempi che viviamo. Ogni persona è oggi chiamata, come scrive Vito Mancuso, a superare “l’orizzonte del semplice Io e i suoi fini” per riconosce che ci sono cose più importanti del “proprio personale interesse e il desiderio di agire in obbedienza a esso”.
Il punto è che di comportamenti etici in giro ce ne sono pochi, non abbastanza. Forse perché è venuto meno il senso del dovere o forse perché istituzioni, politica e politici vengono percepiti come corrotti e privi (carenti) di ogni etica, o nel minore dei casi come entità non credibili per ogni eventuale imposizione normativa di carattere etico. L’assenza di etica ha trasformato tutti in homo homini lupus facendo prevalere corruzione e prevaricazione, irrazionalità e violenza, utilitarismo e indifferenza. In un momento nel quale tutti dovremmo provare a rimanere umani.
La crisi è anche determinata dalla nostra aumentata difficoltà a comprendere la complessità, a riflettere sul rischio implosivo dell’evoluzione del genere umano sulla Terra e di quello esplosivo per ogni individuo che questa specie rappresenta. Eppure un modo per affrontare questa crisi ci sarebbe: il ricorso alla filosofia, a pratiche filosofiche utili alla conoscenza, alla comprensione e governo salvifico di noi stessi e capaci di riportarci all’impegno politico finalizzato a combattere disuguaglianze e ingiustizie.