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Applicazioni potenzialmente pericolose

Applicazioni potenzialmente pericolose

10 Dicembre 2015 Redazione SoloTablet
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Vietare l’uso di dispositivi mobili e loro applicazioni non è una scelta proponibile e neppure percorribile. I genitori e gli adulti tecnovigili hanno però il compito di raccogliere informazioni e tenersi aggiornati sull’uso che di questi strumenti tecnologici fanno i loro figli o nipoti tecnorapidi. La necessità di mantenersi aggiornati è tanto maggiore quanto più numerose sono le novità del mercato e le nuove applicazioni che trovano il gradimento dei ragazzi, catturando la loro attenzione, tempo e attività online.

Gli adolescenti amano tutto ciò che è tecnologicamente nuovo, sia esso un nuovo gadget, una nuova applicazione o media sociale. Il passaparola e la frequentazione degli spazi sociali della Rete facilita la conoscenza delle numerose novità in arrivo, la loro esperienza diretta e immediata condivisione con contatti, conoscenti e amici, attraverso i network sociali e i vari sistemi di messaggistica di cui tutti i tecnorapidi sono diventati super-esperti.

La velocità dell’evoluzione tecnologica e la rapidità con cui le sue novità si diffondono tra o più giovani rischiano di far perdere le tracce a coloro che tra gli adulti continuano a ritenere fondamentale praticare una genitorialità attenta e avvertita sull’uso delle nuove tecnologie e sui loro potenziali effetti. Riuscire a seguire ragazzi e ragazze nelle loro frequentazioni online e nelle loro scelte tecnologiche non è semplice, anzi è molto complicato. Richiede nuove conoscenze, obbliga a nuove pratiche, suggerisce nuovi approcci educativi e relazionali ma soprattutto non permette ritardi. Essere disinformati e rimanere indietro rispetto alle scelte di ragazzi nativi digitali implica rischi maggiori che si possono presentare ogniqualvolta le tecnologie vengano usate in modo inappropriato o servano da strumento per minacciare, intimorire o atteggiamenti di bullismo digitale.

La maggior parte delle applicazioni che i ragazzi scaricano sui loro dispositivi mobili sono usate per attività positive e senza effetti collaterali direttamente dipendenti dall’applicazione usata. Un uso inappropriato può però essere fonte di potenziali problemi con conseguenze dai risvolti preoccupanti e poco piacevoli come avviene quando un ragazzo o una ragazza è vittima di azioni di sexting, di bullismo digitale (cyberbullismo), del furto dei profili online o diventa dipendente da tecnologie come Internet, videogiochi e giochi online o social network.

Il primo passaggio obbligatorio per ogni genitore o adulto che voglia interagire con i ragazzi sul piano tecnologico è di essere aggiornati su quali siano le principali applicazioni utilizzate, su cosa esse facciano, sul perché vengano usate e siano così popolari e sui loro potenziali effetti negativi.

Tra le applicazioni più frequentemente usate ci sono quelle per lo scambio di messaggi come WatsApp, di microblogging come Instagram, Tumblr, Twitter e Vin, di chatting o per fissare appuntamenti e incontri come MeetMe e Skout, oltre naturalemente alle più famose Facebook, Google Plus e altre applicazioni simili di social networking.

Tra le applicazioni più pericolose perchè forniscono un accesso incontrollato a contenuti espicitamente sessuali, violenti e offensive per i ragazzi ci sono Omegle, Sickipedia, Shagle, Chat Random, Chatroulette, Cam surf, Fingster e molte altre con funzionalità e pericolosità potenziali simili. Potenzialmente pericolose sono considerate anche Reddit, Ask.fm, Clash of chan, Twitch, Game of war, YouTube, My life, Secret, Yik Yak.

Più numerose sono le applicazioni da conoscere, da provare dopo averle installate sul dispositivo mobile e da studiare possono essere menisonate quelle che seguono:

Burn Note  –  un’applicazione di messaggistica che cancella I messaggi subito dopo la loro lettura. L’applicazione permette l’invio di messaggi solo testuali. L’assenza di video o immagini non impedisce potenziali azioni di bullismo o sexting o di altre pratiche simili. Il problema nasce dall’impossibilità per il genitore di venire a conoscenza del tipo di messaggio inviato e dei suoi contenuti più o meno minacciosi o pericolosi. Ne deriva una maggiore difficoltà a percepire e a capire le situazioni di disagio che questi messaggi possano avere causato ai ragazzi.

Best Secret Folder – una applicazione per dispositivi iOS che permette ai loro proprietari di creare archivi segreti di foto e immagini. L’icona dell’applicazione si presenta come un contenitore di funzionalità e servizi così da rendersi trasparente o nascosta a persone diverse dal possessore del dispositivo.

Gallery Lock – simile a Best Secret Folder ma per dispositivi Android.

KYMS (Keep Your Media Safe) –  applicazione disponibile sia in ambiente iOs che Android che permette di nascondere tutte le tipologie di contenuti mediali come fotografie, immagini, testo, video, docuenti e PDF. Si presenta come una calcolatrice ma la sua funzione è diversa.

Private Photo (Calculator %) – applicazione utile a nascondere foto e immagini. Anch’essa assomiglia a una calcolatrice il cui visore è usato per inserire le credenziali di accesso all’archivio delle foto segrete nascoste.

Meerkat –  applicazione capace di trasmettere filmati in streaming prodotti dal dispositivo mobile in uso. Può essere collegata ad altre applicazioni come Facebook e Twitter per associare e trasmettere a contatti e conoscenti filmati e video in streaming e in tempo reale. Lo streaming apre le porte al bullismo digitale e a sue manifestazioni molto pericolose per l’uso della video-camera e di immagini che possono essere immediatamente condivise e distribuite.

Periscope – simile a Merkaat ma rilasciato successivamente. Le segnalazioni di abusi legate a Periscope sono già numerose, soprattutto per fenomeni e azioni di bullismo digitale e sexting. Periscope è geolocalizzata. La funzione per disabilitare la geolocalizzazione non è facilmente individuabile. I ragazzi dovrebbero essere istruiti su dove trovarla e sull’importanza di usarla per l’eventuale disattivazione.

Foursquare –  applicazione legata alla geolocalizzazione. Utile per genitori che vogliono essere sempre aggiornati su dove si trovino i loro ragazzi ma che si presta anche a potenziali abusi. E’ compito dei genitori tecnovigili avvertire e informare i ragazzi tecnorapidi sulla sua potenziale pericolosità.

9Gag.com –  piattaforma online e sito web per la condivisione di video e foto. Gli utenti caricano e condividono i loro contenuti, da essi stessi generati o presi da altri spazi sociali della Rete. Online dal 2008 la piattaforma è cresciuta in popolarità e oggi può contare su quasi 30 milioni di utilizzatori di Facebook e cinque milioni di utenti Twitter. O contenuti caricati vengono votati e commentati dagli utenti che ne determinano così il loro successo e la loro diffusione online. Alcuni contenuti sono molto divertenti e intelligenti ma altri non lo sono per nulla e si prestano a usi inadeguatie pericolosi, sopratutto perché non esistono protezioni di sorta capaci di bloccare la visualizzazione di contenuti inappropriati.

Reddit Forums – un sito web nella forma di piattaforma sociale con una infinita lista di categorie per gli argomenti più diversi, compresi quelli pornografici. L’accesso a questi contenuti è vincolato a un semplice click con il quale si conferma di avere superato i diciotto anni di età.

Paltalk – una applicazione per Chat di gruppo in cui è ammessa la voce ma anche il video

Adult Player – applicazione Android non disponibile tramite Google store ma che può essere facilmente scaricata dalla Rete. Si presenta come una applicazione che offre contenuti pornografici gratuiti. La sua pericolostà sta nell’uso che essa fa della fotocamera frontale del dispositivo per rubare immagini dell’utente e usarle a fini potenzialmente pericolosi e assimilabili a quelli degli attacchi criminali ramsomware. Per liberarsi del ricatto e ritornare in possesso del proprio dispositivo è necessario pagare.

L’elenco potrebbe continuare. La numerosità delle APP disponibili e la loro popolarità tra i ragazzi suggerisce la necessità di una vigilanza continua nel tempo. La vigilanza non deve passare necessariamente attraverso il controllo del dispositivo dei ragazzi ma puntare sulla comunicazione e la interazione continua. Il solo modo per capire che tipo di applicazioni i ragazzi stiano utilizzando, la loro destinazione d’uso e le difficoltà o conseguenze che ne derivano nella vita quotidiana dei ragazzi. Le situazioni più a rischio potrebbero suggerire interventi radicali e di controllo stretto anche del dispositivo. Nella maggior parte dei casi a fare la differenza sarà sempre la relazione genitori-figli e il dialogo che intercorre tra di loro.

Più che puntare su divieti e filtri, meglio informarsi, sperimentare, capire quali siano i rischi potenziali, affiancare i ragazzi e comunicare con loro. 

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