Il libro di Carlo Mazzucchlli 80 PROFILI DIGITALI - Identità, personalità e stili di vita determinati tecnologicamente, è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital
Tecnoevoluzionisti
Assimilabili ai tecnodeterministi, i tecnoevoluzionisti sono dei neo-darwiniani che hanno una visione evoluzionista e di sviluppo 'lineare' dell'universo fatto di una sequenza fissa di ere tecnologiche diverse. La tecnologia non è vista come un sistema unico ma come un insieme di sistemi diversi in costante evoluzione. Lo sviluppo e i cambiamenti che lo caratterizzano sono valutati come progresso, ritenuto inevitabile e che dà forma ad ere tecnologiche diverse come l'era delle macchine, l'era dell'atomazione, l'era atomica, l'era di Internet e oggi l'era della Internet degli oggetti.
L'evoluzione tecnologica appare ai tecnoevoluzionisti come guidata da scopi particolari, da meccanismi autonomi e senza valori umani. E' una visione che contrasta con quella oggi emergente basata sulle teorie della complessità e dei sistemi complessi. Non tutti i tecnoevoluzionisti sono però riduzionisti e deterministi. Le ere tecnologiche non si sovrappongono ma coesistono, l'arrivo del tablet non ha soppreso lo schermo del televisore e i prossmi gadget tecnologici in arrivo non sostituiranno i tablet di oggi. Ne saranno una semplice evoluzione.
80 Identikit digitali
Per molti tecnoevoluzionisti i sistemi tecnologici hanno comportamenti simili a quelli dei sistemi biologici, soprattutto da quando la tecnologia è diventata immateriale e digitale perchè composta da semplici bit (Being Digital di Nicholas Negroponte). Ad accomunare sitemi biologici e tecnologici nella loro evoluzione è l'uso che essi fanno di entità immateriali come l'informazione e dai flussi che la caratterizzano. La tecnologia nella sua fase di evoluzione attuale è stata definita da Kevin Kelly come 'technium', un'entità che "va oltre l'hardware e le macchine, per includere la cultura, l'arte, le istituzioni sociali e le crezioni intellettuali di ogni genere." Il technium è diventato così potente da avere raggiunto una sua indipendenza e autonomia non più dipendente, nella sua evoluzione, dagli umani.
Il determinismo dei tecnoevoluzionisti si manifesta nella loro credenza che l'evoluzione tecnologica abbia insita in sè una direzione, con tratti di inevitabilità dettati dalla sequenza evolutiva e condizionati dalla disponibilità di risorse e energia così come da schemi e fenomeni emergenti. La strada intrapresa non può portare ovunque o permettere di realizzare tutte le invenzioni possibili. L'evoluzione è limitata positivamente o negativamente da vincoli che la costringono all'interno di determinate direzioni. In questo senso non è casuale ma governata dalla fisica.
I tecnoevoluzionisti come Kevin Kelly abbracciano le nuove teorie che vedono nell'autorganizzazione la chiave di volta dell'evoluzione. Nella nuova visione a determinare l'evoluzione del technium, così come di un sistema complesso biologico, la forma nasce dal contesto, ma la scelta della direzione e il passaggio ad un nuovo livello di evoluzione nasce dall'autoorganizzazione che decide di sceglierlo e dirigerlo. I tecnoevoluzionisti, alla Kevin Kelly, credono che l'evoluzione si basi essenzailmente su tre gambe, la componente adattativa, una contingente e una inevitabile. La prima è quella classica descritta da Darwin e che descriveva la sopravvivenza degli organismi che si adattano meglio, la seconda è legata alla sorte e alla lotteria che sempre accompagna l'emergere (sull'orlo del caos) di una nuova forma, la terza dipende dall'emergere di schemi ricorrenti astorici che producono cambiamenti indipendenti dalla storia. L'esempio di Kelly è riferito al fatto che molte specie viventi sono dotati di pungiglioni tutti diversi ma tutti guidati da un'unica matrice di vita, una forza che ha impresso una direzione, anche se il modo con cui è stata raggiunta ha avuto percorsi e storie diverse.
I tecnoevoluzionisti guardano all'evoluzione della tecnologia come un flusso continuo, l'emergere di una tendenza, lo svilupparsi di un progetto che non si limita a semplici prodotti o manufatti ma a continue autorganizzazioni destinate a produrre cambiamenti e a produrre nuovi schemi da cui deriveranno nuovi prodotti, nuovi modi di rapportarsi alla tecnologia e nuove invenzioni. La direzione intrapresa dall'evoluzione della tecnnologia sembra essere quella della convergenza e quella dell'autonomia da coloro che l'hanno inventata. In questa visione gli umani non sarebbero che semplici canali di un'evoluzione più grande guidata dalla tecnologia e che potrebbe portare in un prossimo futuro a nuove evoluzioni dell'uomo determinate tecnologicamente. E' quanto sostiene Nick Bostrom, secondo il quale l'evoluzione umana viaggia ormai in modo troppo lento rispetto a quello che l'uomo stesso (canale) ha impresso alla tecnologia. Ne sono testimonianza le molte novità tecnologiche che stanno interessando la genetica, la clonazione, le biotecnologie, le tecnologie farmaceutiche e le nanotecnologie. Si tratta di un'evoluzione che potrebbe confermare la validità della singolarità6 di Kuezweil e produrre uomini cyborg superdotati e transumani, dotati di cervelli trasferibili in corpi diversi e utilizzabili per garantire vite eterne e immortali.
Sostenitori di questa visione, i tecnoevoluzionisti sono studiosi e persone che credono nel progresso della tecnologia e nella sua capacità di estendere le nostre possibilità e opportunità di soddisfare i propri bisogni. L'evoluzione della tecnologia, in particolare quella della tecnologia dell'informazione e dei nuovi media permette oggi a ogni individuo di creare, produrre, accumulare, condividere e trarre vantaggio da un'infinità di cose, conoscenze, pratiche e saperi indirizzandoli a benefici e vantaggi personali, collettivi e futuri.