
Il libro di Carlo Mazzucchelli La civiltà del vento al tempo del coronavirus è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital.
L’audacia che ci manca
Audacia è termine di moda. Lo hanno usato Baricco e Recalcati. Per Baricco audacia significa superare la tristezza, pensare in modo da poter capire e leggere il caos, affrontare con coraggio verità schifose e contribuire a condividere con altri le certezze acquisite. Per Recalcati l’audacia si esprime nel “non misconoscere il trauma per prenderlo come occasione potente di trasformazione”.
Respirare aria di futuro
Forse serve un altro tipo di audacia, politico. Si può leggere la pandemia come evento epidemico imprevedibile o collocarlo nel declino che sta mettendo a rischio la nostra civiltà. Un declino caratterizzato da: egoismi nazionali, populismi vari, rottura tra élite e popolo, disuguaglianze, povertà crescenti, democrazie in crisi, globalizzazione e migrazioni, mercificazione del lavoro e dell’ambiente, rabbia, senso di impotenza, ora anche recessioni economiche da Covid-19.
In questo scenario ognuno è chiamato a essere audace emotivamente, socialmente e politicamente. Assuefatti all’idea che non esistano alternative ai nostri standard e modelli di vita, abbiamo smesso di sognarne di alternativi.
La crisi obbliga a mettere in discussione la realtà, smettere le maschere virtuali, uscire dall’apatia, riprogrammare il futuro e tornare all’impegno…politico, anche in vista di elezioni prossime venture.