Il libro di Carlo Mazzucchelli La civiltà del vento al tempo del coronavirus è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital.
Strumenti di realtà
Senza microscopi non avremmo incontrato i batteri (neppure i virus e i Coronavirus…), senza telescopi non potremmo coltivare il sogno di viaggiare in altri mondi e scoprire altri pianeti. La prima foto della Terra dallo spazio[1] ha cancellato ogni pretesa terrapiattista. Ci dice che, anche se in fiamme, il nostro pianeta è un luogo unico e unito (per ora). Descritto e vissuto come un inferno è pur sempre preferito all’inferno dell’ignoto dello spazio intorno a noi.
Oggi per conoscere il mondo si fa uso di strumenti artificiali come Facebook a cui affidiamo vita mentale, sociale e affettiva. Lo strumento è potente ma inaffidabile, costruito sulle apparenze della virtualità e sulla superficialità di chi lo utilizza. Impedisce di andare in profondità, comprendere le ragioni dell’inconscio.
Continuiamo a postare, messaggiare e condividere come se fossimo coscienti di ogni azione e ci dimentichiamo che a guidarci sono motivazioni inconsce, ben note a Facebook e ai suoi ingegneri sociali e, proprio per questo, sempre attivi nell’adattare i loro algoritmi.Abbiamo la capacità di rappresentarci dentro la mente un modello di noi stessi, oggi adottiamo modelli esterni, tecnologici, che mirano a colonizzare mente e inconscio.
Le intelligenze artificiali, prive di vita mentale, non saranno mai coscienti ma potrebbero dominarci con meccanismi tecnologici basati sulla conferma, le abitudini, la (scarsa) non consapevolezza, la superficialità e la complicità.
[1] La nota foto Blue Marble fu scattata dallo spazio nel 1972 e divenne molto popolare nei media e tra il pubblico. Sempre nel 1972 gli Stati Uniti iniziarono il programma Landsat, il più grande programma per acquisizione di immagini della terra dallo spazio. (Wikipedia)