Il libro di Carlo Mazzucchelli La civiltà del vento al tempo del coronavirus è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital.
La libertà de(a)llo schermo
Gli innumerevoli schermi che usiamo sembrano regalarci una libertà illimitata, nella realtà sono filtri potentissimi che costruiscono mondi e visioni della realtà. Mentre lo specchio fa da ponte tra passato, presente e futuro, lo schermo ha annullato passato e futuro precipitandoci nel contingente e nell’evidenza di un presente continuo ed eterno.
Il movimento dell’immagine sullo schermo è un’illusione ottica. Con gli schermi attuali l’illusione è continua, con effetti sul nostro modo di percepire la realtà e forgiare il mondo.
1984 e il panottico della trasparenza
Lo schermo sembra renderci liberi, in realtà costringe lo sguardo dentro le sue traiettorie, cornici e dimensioni. Sembra aperto, ma è un mondo chiuso, un villaggio globale che ci raccoglie tutti determinando la nostra cultura, il nostro Sé e i mondi della nostra immaginazione.
Ogni evento può avere versioni diverse, sullo schermo ne vediamo solo una, la più congeniale, conforme, mediata dagli strumenti selezionati. Lo tsunami di immagini e testi sullo schermo impedisce la messa a fuoco e la competenza nel decifrare il display.
Le alternative esistono, una su tutte: liberarsi dallo schermo per capire cosa si sta perdendo, quanto si è controllati e sorvegliati e per tornare a guardare il mondo con i propri occhi, senza filtri e senza Google Glass.