In fondo basta una parola

31 Maggio 2021 Redazione SoloTablet
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Un libro sulle parole per ridare senso ad alcuni vocaboli, belli o brutti che siano, scelti dall'autore come candidabili a essere approfonditi, anche per mettere in discussione l'uso conformistico che se nefa ma anche il potere e l'ordine che caratterizza il contesto nel quale oggi viviamo. Le parole scelte sono 50, non sono presentate in ordine alfabetico ma sulla base di sensazioni e emozioni personali. Molte parole presentate sono attraversate come se fossero delle storie.

Il libro In fondo basta una parola di Saverio Tommasi è pubblicato da Feltrinelli Editore


Cinquanta parole per interrogarsi: dalle più disarmanti, come grazie o vergogna, alle più coraggiose, come trasgressione, scabroso, fino ad arrivare alle fondamentali – lavorocuorepauravita e morte. Cinquanta parole che portano con sé cinquanta piccole storie di disaffezione quotidiana all’indifferenza, perché la rivoluzione gentile può partire soltanto da parole dannose al conflitto. Perché una parola può ferire, ma può anche salvare.

Usare le parole oggi, impiegare tempo per farle risuonare, significa non avere perso la speranza. Per Saverio Tommasi “portarsi dietro delle parole nelle tasche dei pantaloni, nel taschino della camicia, della giacca, infilate nella punta delle scarpe, dentro i calzini e finanche nelle mutande significa avere l’ardire di cercare una soluzione nonostante tutto e senza il preconcetto del luogo più adatto a impiegarle. Significa mantenere la sfacciataggine di pensare che non tutto è perduto”.

E farlo, aggiunge, non solo è divertente, ma è l’occasione per scoprire e per scoprirci. “Procuratevi una lampara,” ci invita l’autore, “per cercare le vostre parole preferite in mezzo alle altre. Procuratevi uno scalpello e un bedano per i tagli più profondi. Un vocabolario per calmare la vostra fame. Non siate timidi e tiratele fuori, le parole, non siate tirchi e datele come conforto, condividetele come dialogo.”

Delle parole e delle storie è sempre stato innamorato, Saverio Tommasi, e ha iniziato presto a usarle per capirsi e per capire. Fino a farle diventare lo strumento della sua professione: oggi è uno dei giornalisti più seguiti in Italia.

Una parola può essere abbastanza per convincere, per dichiararsi. Per far scoppiare una rivoluzione.

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