Il libro di Yehya, Naief Homo cyborg : il corpo postumano tra realtà e fantascienza (2005) è pubblicato in Italia da Eleuthera
Siamo (o saremo) tutti cyborg?
C'è già più realtà e scienza che fantascienza in questa domanda. Perché ormai la tecnocultura rimodella le coscienze, i corpi, la realtà stessa. Ci offre rifugio nello spazio virtuale per difenderci dal deterioramento corporeo: manipola il DNA; produce comportamenti farmacologicamente indotti: impone la modella "ginoide", asessuata: esalta l'industria del culto fisico e della chirurgia plastica: fa pratica con l'eugenetica e la donazione...
Le tecnologie destinate a migliorare il corpo ci possono rendere, in un futuro molto prossimo, tutti cyborg, organismi cibernetici padroni dell'evoluzione, pronti addirittura a superare la nostra condizione mortale.
Ma l'orizzonte postumano è solo l'ennesimo tentativo di creare un dio, non padre ma figlio delle nostre menti e della nostra tecnologia. La posta in gioco siamo noi stessi, la nostra umanità, il nostro corpo.
L'umanesimo di Yehya, né tecnofilo né tecnofobo, invita a un'allarmata attenzione verso le tecnologie che oltretutto sono troppo spesso appannaggio dell'ideologia e della pratica militare.