Il libro Homo Deus: A Brief History of Tomorrow di Yuval Noah Harari è pubblicatop da Harper.
Le machine al lavoro, gli umani senza lavoro felici e contenti!
La tesi del libro è che l'essere umano, nella fase attuale della sua evoluione, ha forse la possibilità di trasformrsi in un essere immortale. Lo può fare grazie ad un programma ambizioso che sta determinando una specie di upgrade/aggiornamento che integra insieme la conoscneza umana con quella delle macchine.
L'immortalità non sarebbe per tutti ma solo per una piccola elite e avrebbe luogo attraverso i progressi della scienza e dell'ingegneria geneticam delle biotecnologie e della cibernetica. Una possibilità, quella dell'immortalità, che è anche il tema dell'ultimo libro distopico dell'autore russo Dmitri Gloukhovski, diventato famoso per il suo libro 2033 (un romanzo post-apocalittico che pubblicò online 13 anni fa e che divenne un esperimento di scrittura interattiva, a cui parteciparono migliaia di lettori in Russia e all’estero).
La nuova fase di evoluzione umana sarebbe caratterizzata, secondo Harari, dall'affermarsi di organismi sociali complessi assimilabili agli algoritmi delle macchine. E' una evoluzione che non manca di rischi. Il problema infatti è che possano venire avanti macchine intelligenti e predisposte per l'apprendimento capaci, con il loro software e i loro algoritmi, di svolgere meglio degli umani quelle che sono oggi le loro funzioni mentali.
Se la rivoluzione prossima ventura dipende dall'integrazione con le macchine e se le macchine potrebbero sostituirsi agli umani in molti ambiti delle loro attività, il futuro potrebbe vedere una classe o elite di persone potenti, immortali e assimilabili a Home Deus e una classe vasta di persone e caste inferiori che rischinao di essere dominati sia dagli algoritmi e dalle macchine sia dalle elite di fortunati cyborg, trasformati in una nuova specie umana di Homo Deus.
La visione dell'autore trova interesse sia in coloro che aspirano o rappresentano l'elite, sia coloro che fanno già parte o verranno relegati nelle caste inferiori. In realtà il libro non contiene alcuna profezia e condivide solo una visione che i lettori possono fare propria o rigettare in base alla loro personale visione e percezione di cosa le tecnologie stiano oggi determinano. Quello che è già evidente è che le visioni sul futuro sono e saranno sempre conflittuali diverse, non solo quelle delle persone normali ma anche quelle degli studiosi.