Schiavi del clic

05 Novembre 2020 Redazione SoloTablet
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Perchè lavoriamo tutti per il nuovo capialismo? Questa la domanda che si pone l'autore di un libro, annunciato in primavera ma in uscita in autunno per colpa del coronavirus. Il libro è disponibile sia in formato cartaceo sia digitale e fornisce una opportunità di emancipazione culturale ed etico-politica. L'emancipazione è resa possibile dalle numerose conoscenze offerte dall'autore in forma di risposte a domande quali: Gli esseri umani sostituiranno i robot? Di cosa parliamo quando parliamo di piattaforma digitale? Che tipo di lavoroè il digital labor?, e molte altre.

Il libro di Antonio A. Casilli, Schiavi del clic, è pubblicato in Italia da Feltrinelli.


Le profezie sulla “fine del lavoro” risalgono all’alba della civiltà industriale. Anche oggi c’è un’opinione diffusa sulla rivoluzione tecnologica, ed è che l’intelligenza artificiale sostituirà gli uomini, cancellando il lavoro come lo conosciamo. Un’idea del tutto infondata. Le nostre inquietudini sono un sintomo della vera trasformazione in atto: non una scomparsa del lavoro, ma la sua digitalizzazione.


Con un’inchiesta sul nuovo capitalismo delle piattaforme, Antonio Casilli getta luce sulla manodopera dell’economia contemporanea: centinaia di migliaia di schiavi del clic vengono reclutati in Asia, in Africa e in America Latina per leggere e filtrare commenti, classificare le informazioni e aiutare gli algoritmi ad apprendere. È una rivoluzione che ci riguarda da vicino, molto più di quanto vorremmo vedere, perché trasfigura il lavoro in un gesto semplice, frammentario e pagato sempre meno o perfino nulla, quando a compierlo sono addirittura i consumatori.


Casilli esplora le strategie e le regole del nuovo taylorismo, nel quale Amazon, Facebook, Uber e Google sono gli attori principali grazie alla capacità di sfruttare i propri utenti inducendo gesti produttivi non remunerati. Servono tutti gli strumenti della sociologia e della scienza politica, del diritto e dell’informatica per smascherare le logiche economiche della società plasmata dalle piattaforme digitali. Per la prima volta, con questo libro riusciamo a immaginarne il superamento: la posta in gioco della nostra epoca è la lotta per il riconoscimento del lavoro di chi fa funzionare le macchine senza diritti e, spesso, senza consapevolezza. Siamo tutti lavoratori digitali e abbiamo bisogno di una nuova coscienza di classe.

L’intelligenza artificiale è fatta da milioni di persone senza diritti. Lavoratori invisibili e consumatori inconsapevoli. Siamo tutti schiavi del clic.
 
Ecco come possiamo smascherare lo sfruttamento che il nuovo capitalismo tiene nascosto.

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