Il punto di partenza della riflessione dell’autrice Mara Accettura è la paura della complessità . Forse perchè aimo ormai vittime di una cultura basata sul gossip e sulla comunicazione televisiva, rifuggiamo tutto ciò che richiede tempom che non è facilmente digeribile e che viene percepito come complesso. Complessa è la poesia ma anche molta letteratura che non si lascia comprendere immediatamente ma richiede una qualche forma di impegno e dedizione. Nell’epoca del pensiero sbrigativo e di interazioni e racconti da Grande fratello, il rischio è che ci pieghiamo al “consumo snack dell’informazione’ rinunciando a qualsiasi forma di concentrazione e approfondimento.
Fragilità sistemica e fragilità umane
Nell’articolo si parla di Kindle, di ebook e di ADD ( Attention Deficit Disorder) una patologia che non interessa solo i bambini ma anche molti adulti attaccati in modo solipsistico al proprio dispositivo mobile e poco attenti alla quotidianità del vivere e alla socialità della vita reale di tutti i giorni. L’autrice fa citazioni dotte ( “leggere ci aiuta a dar forma alla maniera in cui pensiamo, cioè a come avvicianiamo, raccogliamo e memorizziamo le informazioni”) da Maryanne Wolf ( Proust e il calamaio), da Wittgenstein (“ Su ciò di cui non si può parlare si deve tacere”), da Oddifreddi (“ Anche leggere troppo è deletrio”).
Infine c’è anche un riferimento alla politica che dal 2008 ad oggi continua ad essere valido. Si riprende un articolo di Michele Serra nel quale si faceva un paragone tra il pensiero sbrigativo e il linguaggio semplificativo della destra (vincente allora e speriamo perdente alle prossime elezioni) e all’opposto quello complesso (perdente allora e forse vincente quest’anno) della sinistra.
….per leggere l’articolo online….con attenzione!