Previsioni in ritardo, forse per colpa del coronavirus e delle ombre estese sull’anno che verrà.
Facile prevedere che nulla fermerà lo tsunami previsionale annuale fatto di te lo dico io cosa succederà, pronostici, IChing, 5/10/20 cose da fare, ecc., segnalazioni di trend, ecc.
Nessuno a fine anno fa i conti con le previsioni dell’anno prima, soprattutto se sono risultate sbagliate, ma anche quando erano così ovvie da non meritare alcun commento.
Forse molti fanno previsioni solo per alimentare accessi a siti web, blog, pagine social e post.
E se tutti ragionassimo sulla erroneità del fare previsioni?
Le app migliori del 2023 tra riconferme e novità
E se cominciassimo a pensare che avere più possibilità sia meglio di vedere realizzata quella prevista?
E se invece di fare previsioni suggerissimo come fare ad affrontare la complessità prossima ventura?
E se la smettessimo di di applicare modelli semplificati di comprensione della realtà, di disseminare certezze e (ci) preparassimo alle sorprese?
E se, visto che viviamo sempre più in Internet, accettassimo la sua imprevedibilità?
E se ci convincessimo che la previsione può anche rivelarsi corretta ma il risultato verrà dalla interoperabilità tra elementi diversi?
Per tutti questi se, quest’anno non faccio previsioni!