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Internet e poi? (Wolton Dominique)

Internet e poi? (Wolton Dominique)

28 Dicembre 2020 Redazione SoloTablet
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Un libro datato che merita una lettura per ripercorrere una parte della storia di Internet ormai sconosciuta perché lontana e per scoprire come molte delle riflessioni critiche correnti affondino le loro radici in pensatori poco conosciuti ma che hanno contribuito con il loro pensiero e lavoro di ricerca a mantenere accesi i riflettori su come le tecnologie abbiano e stiano cambiando il mondo.

 

Dominique Wolton è direttore di ricerca al CNRS dove dirige il laboratorio di Comunicazione e politica e la rivista Hermes. In 35 anni di studio Wolton ha focalizzato la sua attenzione su dieci domini di ricerca diversi quali il lavoro, i media, lo spazio pubblico e la comunicazione politiva, l'informazione e il giornalismo, Internet, l'Europa, la diversità culturale e la mondializzazione, i rapporti tra scienza, tecnologia e società, la comunicazione e la conoscenza. Tutti questi temi sono stati affrontati da Wolton con visioni controcorrente basate su lucidità di analisi e intuizione. Ha pubblicato numerosi libri, alcuni disponibili anche in versione italiana: La scelta di Dio (1988), L'etica della libertà (1982).


 

Il libro viene presentato dall'autore come il risultato di uno lavoro di ricerca ventennale sulla comunicazione che lo ha portato a studiare gli effetti delle nuove tecnologie che hanno modificato lo statuto della comunicazione e soppiantato la dimensione umana e sociale della stessa con quella prevalentemente tecnica. L'evoluzione tecnologica è avvenuta contemporaneamente a molte altre rivoluzioni legate alla comunicazione quali la libertà di informazione, le lotte politiche per la democrazia e per società più aperte. Il nuovo statuto imposto dalle nuove tecnologie della comunicazione ha fatto emergere con forza la sua componente tecnica ma anche quella economica e commerciale finalizzata agli interessi e al profitto. Su questo statuto Wolton focalizza la sua attenzione nel tentativo di costruire un quadro teorico e scientifico, ma anche politico e culturale, per meglio comprendere le varie componenti ideali, valoriali, antropologiche e tecnologiche delle rivoluzioni in atto ma anche per evidenziarne effetti, conseguenze, inganni e contraddizioni.

Il viaggio di ricerca dell'autore parte da semplici domande sull'importanza di Internet come strumento di comunicazione rivoluzionario, in grado di soppiantare radio e televisione, sul Web come strumento di libertà conforme ai desideri su di esso proiettati da chi lo frequenta e su cosa si nasconde dietro il mondo complesso e accessibile della rete.

Secondo Wolton per comprendere i nuovi media tecnologici bisogna inserirli nel contesto della teoria generale della comunicazione e fare attenzione a non confondere il progresso tecnologico con la comunicazione umana. Non è la tecnologia a fare la comunicazione ma gli uomini e le società attraverso la dimensione sociale e culturale della comunicazione. Una visione che oggi, dopo l'esplosione del fenomeno dei social network, richiederebbe ben altre riflessioni ma che alla fine degli anni 90 serviva già a evidenziare il dilemma di piattaforme tecnologiche in grado di facilitare la relazione uomo-macchina ma non necessariamente quella umana tra persone.

Preso atto degli straordinari sviluppi tecnologici, per Wolton non si comunicherà meglio trasmettendo sempre più rapidamente un numero crescente di informazioni. Per una comunicazione più efficace e ricca prima o poi sarà necessario spegnere le macchine e i loro schermi per cominciare a parlarsi di persona.

Prima della rivoluzione del Web 2.0, della blogosfera e delle sue narrazioni e delle piattaforme di social networking, il libro di Wolton offre una comparazione tra i vantaggi e gli inconvenienti dei media classici e di quelli nuovi relativizzando il tema della rivoluzione della comunicazione e cercando di rassicurare tutti coloro che si sentono, a torto, superati dalle nuove forme e dai nuovi strumenti tecnologici di comunicazione.

Secondo l'autore Internet non è destinato a creare magicamente una società di libera informazione e nella quale cambieranno in meglio i rapporti sociali, compresi quelli di potere e di pertinenza della politica. Il Web non è destinato a soppiantare la radio e la televisione nel loro ruolo essenziale di legame sociale. Se le democrazie occidentali vogliono restare fedeli al loro progetto di emancipazione politica dovrebbero intervenire per regolamentare i nuovi media, impedendo che la libertà di comunicazione possa diventare sinonimo di legge della giunga.

Un messaggio in bottiglia che appare molto interessante e utile dopo le elezioni di Trump alla Casa Bianca e le molte discussioni sollevate sul ruolo giocato in esse dai nuovi media sociali e dalle piattaforme tecnologiche come Facebook e Twitter.

Scheda libro

Titolo intero: Internet e poi? - Teoria critica dei nuovi media

Titolo originale: Internet, et après? Une theorie critique des nouveaux mèdias

Genere: Informazione e cultura sociale

Listino: 16,00

Editore: Dedalo

Collana: La scienza nuova

Pagine:254

Data uscita: 1 giugno 2001

 

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