Tecnocritica /

Realismo capitalista

Realismo capitalista

13 Novembre 2020 Redazione SoloTablet
SoloTablet
Redazione SoloTablet
share
“There’s no alternative”: non c’è alternativa al sistema capitalista, vuole il motto thatcheriano. E questa è forse la più grande vittoria del capitalismo, capace di farci leggere la realtà stessa solo attraverso il suo prisma. Ma cosa succede se proviamo ad ampliare lo sguardo e a mettere in discussione i dettami dell’ortodossia liberista? In quel caso, scopriamo un mondo in cui l’estrema flessibilità a cui siamo costretti ha pesanti ricadute in termini di salute della popolazione (diffusione di ansia, depressione, ecc.), in cui lo stesso capitalismo è leggibile in termini bipolari (bolle di euforia e seguente depressione economica) e in cui la tecnologia non è usata per il bene della società, ma diventa un potentissimo strumento di asservimento. Più che un saggio, è un pamphlet: di lettura agevolissima.

Il libro di Mark Fisher Realismo Capitalista è pubblicato in Italia da NERI.


Un celebre adagio (di volta in volta attribuito a Slavoj Žižek o a Fredric Jameson) recita che è più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo. Lo slogan There Is No Alternative tanto caro a Margaret Thatcher è stato infine adottato anche dalla sinistra liberale, e nemmeno la crisi del 2008 è riuscita a scalfire la generalizzata convinzione che, fuori dal capitalismo, sia impossibile ipotizzare strade altre. Ma qual è l’effetto di questo «realismo capitalista» sul nostro immaginario? E qual è il suo ruolo nel diffuso sentimento di rassegnazione e infelicità che permea le nostre vite?

In questo breve ma fondamentale testo che ha avuto un impatto enorme sugli ambienti culturali in primo luogo anglofoni, il critico e teorico Mark Fisher ragiona su come il realismo capitalista abbia occupato ogni area della nostra esperienza quotidiana, e si interroga su come sia possibile combatterlo. E lo fa attraverso esempi presi non solo dalla politica, ma anche dai film e dalla narrativa di fantascienza, dalla musica pop e dalla televisione.

Con Realismo capitalista, Fisher ha firmato una delle più penetranti, illuminanti e dolorose analisi del mondo in cui viviamo. Ma Realismo capitalista è anche un testo che apre all’idea di possibilità, e che ribadisce che un’alternativa c’è. Leggerlo, per dirla con lo scrittore e poeta Alex Niven, è come «tornare a respirare dopo tanto, troppo tempo trascorso sott’acqua».

Mark Fisher (1968-2017) è stato scrittore, critico musicale, filosofo e attivista. Ha scritto tra gli altri per il Guardian, il New Statesman e per il mensile The Wire, oltre ad aver tenuto per anni K-Punk, uno dei più seguiti blog di cultural theory in lingua inglese.

 

 

comments powered by Disqus

Sei alla ricerca di uno sviluppatore?

Cerca nel nostro database