Segnaliamo una riflessione su Transumanesimo e postumanesimo scritto da Giorgio Tintino e pubblicato da ARACNE nella collana Percorsi di etica.
Il mondo contemporaneo è stato scosso dalle possibilità che le tecno- logie stanno apportando alla nostra quotidianità. Un cambio di marcia importante, estremamente rapido e assai incisivo che non accenna in alcun modo a diminuire ma, semmai, ad accelerare sempre di più. Uno dei maggiori “imputati” di tale processo di trasformazione, senza dubbio, è l’esplosione tecnologica determinata dal saldarsi di diversi settori disciplinari che permettono di esplorare e mettere in pratica le enormi potenzialità teoriche della tecnoscienza.
Tentare di indagare la complessità dell’epoca contemporanea, quin- di, non può esimersi dal porre al centro della propria osservazione la questione della tecnica poiché tale sviluppo promette di poter riscrive- re nel prossimo futuro i limiti e le condizioni dell’esistenza umana, obbligando la riflessione etica e morale ad un nuovo sguardo sul si- gnificato stesso della vita — non solo biologica — dell’Homo sapiens. L’immagine che l’uomo ha di sé, infatti, oggi viene messa in crisi dalle possibilità offerte dalle cosiddette tecnologie GRIN (geno–, robo–, info– e nano–), le quali promettono di alterare profondamente tutti i livelli gerarchici della nostra specie in un futuro ormai prossimo.
Essere una macchina
La tecnica contemporanea, oltre a far emergere la necessità di riscrivere i limiti e le virtualità della condizione umana, richiede di abbondonare quell’idea di uomo codificata e cristallizzata dall’Umanesimo nel percorso storico–culturale dell’Occidente.
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Il testo di Giorgio Tintino è pubblicato nel testo UMANO, DISUMANO, POSTUMANO A cura di Donatella Pagliacci e contiene anche i contributi di
DOI: 10.4399/97888255060135
DOI: 10.4399/97888255060137