Tecnostupidi sono da considerarsi coloro che in modo acritico assumono che iPhone, laptop, Google, Facebook, Netflix siano tutte evidenze empiriche di nuovo progresso e di benessere individuale. Un'osservazione in parte veritiera, ma sempre accompagnata dalla presenza di alcune conseguenze negative, ad esempio il ricablaggio del nostro cervello, come suggerito dal neuroscienziato Michael Merzenich in The Shallows: What The Internet Is Doing To Our Brains. Essere tecnostupidi significa non dedicare alcuna porzione di tempo a comprendere l'impatto della tecnologia sulla propria vita personale, ad esmpio in termini di perdita di sonno come conseguenza dell'esposizione elevata alla luce blu emessa dai numerosi gadget tecnologici in nsotro possesso, una luce capace di sopprimere la melatonina durante la notte.
Il tecnostupido può essere facilmente distratto dalle sue interazioni con la tecnologia, perdere la capacità di concentrazione e la necessaria attenzione solitamente utile a completare in modo efficiente un'attività. Ne deriva spesso una perdita di memoria, una difficoltà crescente a memorizare in modo organizzato dati e informazioni e di trasformarle in conoscenze. A nulla serve al tecnostupido contare su Internet e sulla sua abilità a usare il Web come archivio o biblioteca. Così come dimentica dati e informazioni, il tecnostupido dimentica anche archivi, biblioteche e pagine online. Agisce come un drogato che non può rinunciare alla sua dose quotidiana di stupidità e non è permeabile a suggerimenti e richieste tendenti a fargli cambiare comportamenti in società.
Le machine al lavoro, gli umani senza lavoro felici e contenti!
Come il tecnoincivile, anche il tecnostupido attraversa le strisce pedonali messaggiando o controllando costantemente gli aggiornamenti in arrivo, concentra il proprio sguardo sul display di un terminale e si perde il sorriso di una figlia o di una fidanzata o non coglie il richiamo sessuale e erotico di un partner, conoscente o persona incontrata per caso.
Molti comportamenti tecnostupidi illustrano reazioni, gesti e sguardi paragonabili a quelli autistici e di persone che sembrano vivere in un mondo tutto loro nel quale non c'è posto per alcun tipo di riflessione critica. Il tecnostupido appare, a coloro che lo vedono, perso e isolato con il suo dispositivo tecnologico, come indifferente ed estraneo al contesto nel quale agisce, incapace di relazionarsi con altri o di prendere un'iniziativa diversa dal rispondere a un cinguettio o a un messaggio e quasi intimorito da qualsiasi contatto fisico, oculare o corporeo Un effetto dell'abitudine a un contatto stereotipato, automatico e meccanico di tipo digitale e virtuale che genera una crescente difficoltà a comprendere e vivere situazioni affettivamente ed emotivamente coinvolgenti, ma impedisce l'ascolto e la comprensione di quantoaltri hanno da dire.
Mentre il tecnoincivile e il tecnomaleduato possono porre rimedio ai loro comporamenti sbagliati adottandone di nuovi ed esercitandosi in buone pratiche, il tecnostupido ci può provare ma troverà maggiori difficoltà nel farlo. Può comunque provarci fin dal mattino, evitando di accedere al suo dispositivo mentre è ancora a letto o in bagno, limitando i suoi accessi in rete e sui social network, camminando e spostandosi senza tenere lo smartphone a portata di mano, spegnendo il dispositivo durante lo studio, una riunione o conferenza o vita sociale di gruppo, dimenticando la tecnologia mentre è impegnato in attività sportive o di tempo libero o pratiche sessuali ed erotiche.
Se riuscirà a fare queste piccole scelte quotidiane è probabile che la sua stupidità tecnologica evapori o sparisca del tutto nella percezione degli altri.
Un buon risultato e un ritorno alla normalità nell'uso intelligente e divertente della tecnologia.