NOSTROVERSO /

🐝🐝 LE PAROLE DEL NOSTROVERSO

🐝🐝 LE PAROLE DEL NOSTROVERSO

07 Gennaio 2024 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
share
Le parole del Nostroverso hanno bisogno di etica, sono parole etiche. Parole utili per vivere bene e per far vivere bene gli altri da noi. Parole etiche che da un piano personale trapassano in uno interpersonale, che vedono l’identità individuale come strettamente collegata all’alterità dell’Altro. Dentro questa visione alcune parole assumono un significato particolare perchè inserite dentro un contesto nel quale la ricerca del proprio benessere si lega strettamente alla sollecitudine verso l’Altro e al tempo stesso prefigurano un ethos sociale fondato su istituzioni giuste, sulla libertà, sulla saggezza (phronesis) e sull’esperienza etica.

Le parole del Nostroverso sono parole che fanno riferimento a virtù sociali, sono incarnate (“l’uomo è colui che parla”), strettamente connesse con gli orizzonti di valori personali, all’ethos, alle strutture e alle istituzioni nelle quali ogni individuo è inserito e conduce, nel suo ruolo di cittadino, la sua esistenza personale e collettiva, e la sua esperienza pratica quotidiana. Sono parole testarde, ricche di memoria, positivamente antiche ma mai antiquate, fatte per resistere a un presente che a molti appare intollerabile perché non concede scappatoie se non quella di accettarlo. Un presente di cui molti sembrano al contrario innamorati dimenticandosi che il presente è un tempo crudele che non risparmia nessuno, neppure i più giovani della generazione Millennial. Non potendo scappare non rimane che resistere. La resistenza è fatta anche di parole, che parlano di socialità, che gettano ponti, che accompagnano gesti accoglienti e gentili, che alimentano la memoria e continuino a farci viaggiare verso isole che non ci sono (“Seconda stella a destra, questo è il cammino - E poi dritto fino al mattino - Poi la strada la trovi da te - Porta all'isola che non c'è[1]”), e che non si dovrebbero volere solo per sé. 

Le parole del Nostroverso sono parole note a tutti anche se da molti oggi disattese (E ti prendono in giro se continui a cercarla - Ma non darti per vinto, perché - Chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle - Forse è ancora più pazzo di te”), che attengono ai comportamenti e alle abitudini, al costume e al modo di agire, parole all’apparenza sovrapponibili ma ognuna con una sua propria caratura valoriale, profondità, qualità e spessore. Molte con una valenza implicita di anti-conformismo, dis-omologazione, determinato dalla conoscenza della realtà, dalla consapevolezza che non tutte le abitudini e le narrazioni correnti debbano essere assunte come tali, ma anzi possano e debbano essere eticamente e responsabilmente oggetto di critica e di resistenza. La loro carica (auto)critica deriva dalla capacità soggettiva riflessiva e valutativa, dall’attenzione dedicata alla cura del sé, che è poi anche cura degli altri da sé. 

Sono parole alla pari, senza bisogno di essere prioritizzate anche se due di esse, bene (mai assoluto ma sempre relativo rispetto a ciò che è male) e virtù, alla base della saggezza, meritano di essere menzionate per prime. Sono parole normali, di (ab)uso comune, che contano pur nella loro ambivalenza etica, ed estetica. Parole che sentono il bisogno di essere abbracciate, rivalutate, restituite alla vita anche per contribuire a vivificare dialoghi, discorsi, narrazioni, pensieri, emozioni e azioni. 

Le emozioni sono importanti perché legate a comportamenti dal carattere emotivo fortemente interallacciati al nostro modo di percepire e comprendere. La comprensione immediata delle emozioni degli altri, anche grazie al meccanismo dei neuroni specchio, è il passo preparatorio a quel comportamento empatico che trasforma le relazioni tra individui. Una capacità che fa risuonare il nostro cervello alla percezione dei volti, degli sguardi e dei gesti incarnati altrui e che, secondo alcuni studi neuroscientifici recenti sulla simulazione incarnata, produrrebbero una risonanza simile, da Nausica associata a un Nostroverso, anche dentro universi di realtà virtuale e piattaforme social, domani nei metaversi. 

CONSIGLIATO PER TE:

💊💊 Pillole di NOSTROVERSO

Le parole del Nostroverso sono parole che suggeriscono una maniera e una coscienza di esistere autenticamente nella "dimensione dell'altrimenti", che si traducono in comportamenti umani (“rimaniamo umani[2]”), riferimenti valoriali solidi e precisi, disponibilità generosa alla relazione e alla cooperazione, molta tenacia, pacatezza e coraggio, capacità di elaborare pensiero critico, non omologato ma creativo e alternativo, molta forza di volontà perchè i tempi sono difficili, caotici e  confusi, tempestosi, percepiti da tutti come incerti, sull’orlo del caos. 

Sono parole come: amore, amicizia, benevolenza[3], collaborazione, comunità, compassione (sentire per, diversa da empatia, sentire con), comprensione, (tecno)consapevolezza, cultura, democrazia, dono, educazione, equità, etica (intesa come preoccupazione per sé stessi, per gli altri e per le istituzioni di cui si è parte[4]) gentilezza, generosità, gratuità, giustizia, fiducia, felicità (nell’ambito del nostro libro intesa come cura, essere per l’Altro), informazione, libertà, onestà, ospitalità, partecipazione, prudenza, reciprocità, responsabilità, relazione, resistenza, rispetto, sapienza, scelta, solidarietà, sollecitudine, temperanza, tolleranza, umanità e altre ancora. I tratti distintivi di queste parole fanno riferimento a qualità e virtù interiori individuali di cui si sente la mancanza e una diffusa assenza. Da manifestare socialmente in forma di resistenza a pratiche, abitudini, visioni del mondo e etiche comportamentali contemporanee all’origine dello star male attuale. Questi tratti distintivi li ha elencati in modo esaustivo Duccio Demetrio nel suo bellissimo libro (anche per le immagini che lo accompagnano) All’antica. Una maniera di esistere[5]: “[...] l’affidabilità, la credibilità, la coerenza, la fermezza non autoritaria ma autorevole, la forza di carattere, l’ottimismo della volontà e della ragione, la riservatezza, la discrezione,  la generosità, la nobiltà d’animo, la cura degli altri”. 

Tante parole, che si aggiungono ad altre parole, che si richiamano tutte l’una con l’altra, che stanno bene insieme, come le api dentro uno sciame, danzando e comunicandosi significati all’apparenza simili, ma in realtà pieni di sfumature, espressione di riflessioni, desideri e sentimenti diversi. Tutte parole oggi oscurate, tradite, semplificate e banalizzate dai media, dalla politica (sarebbe meglio dire dai politici che ci meritiamo), dall’uso abitudinario di moltitudini di persone intrappolate cognitivamente e semanticamente dentro gabbie tecno-linguistiche e cognitive, tutte impegnate a cinguettare segni e significati sempre uguali e ripetitivi. Parole che hanno attraversato secoli arricchendosi di nuovi concetti e nuove sfumature, accumulando complessità, allargando i confini semantici e polisemici, di apertura verso l’Altro, sono oggi ridotte a semplici elementi disgiunti che impediscono la comprensione della totalità, in qualche caso la offuscano. Da parole sono diventate tanti piccoli emoji, moltitudini di memi che circolano sull’onda dei trending topics della settimana, fanno da testo a promozioni e pubblicità continue, servono a influencer vari per tenere alto il livello della loro visibilità e presa sul pubblico che li ascolta e li celebra. 

Le parole usate sembrano uscire dal famoso quadro (L’urlo – Il grido) di Munch richiamando tutti a ridare loro un senso e significati precisi, etici. Il quadro del pittore norvegese non è portatore di un messaggio univoco, si rivolge a tutti lasciando a chi lo guarda la responsabilità di trasformare la sua immagine in parole, non indispensabilmente urlate. L urlo di Munch che, nel quadro coinvolge e trasforma la realtà, rappresenta la forza fragile di parole etiche che possono mutare la società intera se oltrepassate e incarnate. 

Alcune parole etiche del Nostroverso sono parole dai significati completi, lontani dalle improvvisazioni terminologiche e semantiche a cui ci hanno abituato gli strumenti del Web e le piattaforme tecnologiche sulle quali, mentre ci si parla, si interagisce come se in fondo non ci si parlasse veramente. Un parlarsi comunque impossibile a farsi, vista la virtualità dello scambio, sempre però possibile e verificabile dentro un abbraccio, un tenersi stretti tra innamorati, uno scambio di sguardi da vicino, un guardarsi negli occhi. 

Lo scambio fuori dal virtuale non ha bisogno di tempo reale, non necessita di immediatezza, vive sulla durata, anche immaginata e desiderata, di eventi che maturano e si manifestano nella loro carica trasformativa ed emergenziale, sempre dentro avvenimenti più vasti che li contengono e li raccontano, obbligando a soffermarsi per cogliere ciò che di solito non si è riusciti a osservare, seguire e capire. La comunicazione online al contrario è veloce, binaria, sincronizzata, non prevede tempi differiti né ritardi, brucia ogni cosa, senza tempo e senza spazio, nell’attimo fuggente dell’evento. Un evento divertimento diventato ormai, nella sua ritualità, ripetitività e fabbricazione a catena, stereotipo di sé stesso, strumento mediale per catturare l’attenzione e l’interesse, per alimentare distrazione e rubare tempo all’informazione, alla conoscenza e alla comprensione. Con l’effetto di far sparire intere categorie di parole e di svilirne altre, impedendo così di comprendere meglio la realtà, le sue trasformazioni invisibili e silenziose. Sapere è utile, capire, afferrare con la mente è necessario alla conoscenza ma comprendere, che spesso risulta impossibile come ha ben spiegato Primo Levi nel suo libro Se questo è un uomo, è fondamentale, perché unisce la riflessione alle emozioni, aiutando il cuore e a trasformare ogni esperienza.

 LIBRO NOSTROVERSO

 

[4] Il riferimento è alla concezione dell’etica di Paul Ricoeur

[5] Duccio Demetrio, All’antica- Una maniera di esistere, Raffaello Cortina Editore, 2021, Pag. 23

[6] Edgar Morin, Il Metodo 6 Etica, edizioni Cortina, 2005, Pag. 111

comments powered by Disqus

Sei alla ricerca di uno sviluppatore?

Cerca nel nostro database