[pre·ṣèn·za]
Essere presente in un luogo e in un tempo.
Essere un uomo presente, essere una nazione presente, esserci, starci dentro.
Esserci con il sangue ed il corpo, esserci con la mente, con il cuore.
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Siamo presenti a noi stessi?
La sola visione fisica, di un corpo tangibile, non è certezza di presenza.
La presenza, nella sua accezione più significativa e importante, è avere i sensi acuti, accesi, concentrati nel luogo, nello spazio, nel tempo che si vive: in quell’esatto istante, non dopo, non prima.
La presenza è strettamente connessa al tempo, senza il quale non potrebbe verificarsi, ma non necessariamente allo spazio.
Possiamo essere molto presenti telefonando ad una persona che sta dall’altro capo del mondo, ma se non siamo connessi al tempo che viviamo, non saremo mai presenti.
Quanti dialoghi si osservano fra parlatori solitari e ascoltatori assenti. Entrambi presenti, ma non lì.
La presenza è un luogo dell’interiore, trascurato, scontato, banalizzato da un’inutile fisicità, vuota senza una mente che governa ed un’anima che ascolta.
Spesso sentiamo la presenza di coloro che non sono più fra noi, perché essa è un concetto dell’altrove, non tangibile.
E dove non siamo presenti noi, lasciamo la presenza ad altri. Perché essa è anche simbolo di potere, “io occupo il mio luogo e il mio tempo per dire la mia, perché io esisto”. O lascio che sia qualcun altro a farlo, ad esistere per mio conto.
🍒🍒DISORIENTATI E IN FUGA NEL METAVERSO
Ed ecco nascere le richieste mal poste, le comunicazioni fuori luogo, le incomprensioni delle anime che non riescono a parlarsi, e finanche innumerevoli errori che producono atti estremamente negativi per l’essere umano.
Alziamo il braccio.
Presente, io ci sono.
Autrice
Sono nata a Mestre, comune di Venezia, nel 1967.
Mi ritengo veneziana e veneta contemporaneamente, attualmente vivo fra Mestre e Treviso.
Amo molte cose e molte ne ho fatte: certo facendo meno, alcune sarebbero venute meglio, ma la mia natura curiosa di tutto mi trascina qua e la come il vento le foglie.
Ho una laurea in Storia ed una in Musica Classica Indostana. Questi studi hanno fatto di me una persona che cerca di capire il senso delle cose ed una musicologa più che una musicista, anche se ho cantato, in passato.
Ho fatto radio e pubblicato qualche articolo e racconti su Veneti nel Mondo e sul Corriere Vicentino. Ho creato e tenuto per alcuni anni un’associazione sportiva di Nordic Walking della provincia vicentina - che si chiama ancora oggi Passi nel Suono - nella convinzione che suono e movimento siano collegati. Nel 2008 ho curato in qualità di Responsabile Amministrativo la prima dello spettacolo “La pietà non era contemplata”, uscito in onore dei trent’anni dalla morte di Aldo Moro.
Nel mio pout-pourri possiamo metterci anche l’organizzazione di viaggi di cammino.
Ho deciso che è arrivato il momento di rimettermi a scrivere, in tutte le forme e per la gioia pura di farlo.
Un mio racconto è stato pubblicato in una raccolta: “Racconti dal Veneto” ed. 2020.
Amo molto i profumi, sia quelli delle piante che quelli dentro le boccette.
Mai portarmi in mezzo a qualcosa che profuma… senza la necessaria consapevolezza di come ruberò il vostro tempo.
scrivo su https://www.elapsus.it/