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👩‍🚒️👩‍🚒️ Carrelli pieni e bulimia

👩‍🚒️👩‍🚒️ Carrelli pieni e bulimia

24 Marzo 2020 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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Il panico e la paranoia da Coronavirus stanno cambiando la realtà dei bisogni alimentari.

Osservando i carrelli pieni e le lunghe code davanti ai supermercati viene da chiedersi se siamo di fronte a un nuovo tipo di bulimia.

Le immagini che più impressionano sono quelle provenienti dagli Stati Uniti.

Supermercati presi d’assalto, interi scaffali vuoti, alcuni prodotti (carta igienica, latte, uova, ecc.) spariti nel nulla.

I comportamenti dei consumatori stanno cambiando il mercato ma non in meglio.

Da persone chiuse in casa che vivono con sofferenza psichica il momento di crisi ci si aspetterebbero minori acquisti, maggiore attenzione alimentare, diete calibrate e collocate sui tempi lunghi della crisi.

Qualcuno spiega l’aumento della spesa con lo smartworking e il numero maggiori di pasti casalinghi.

Forse però la spiegazione sta nell’iperconsumismo dei nostri tempi malati abitati da turbo-consumatori bulimici.

Uno dei tanti modelli che dovremmo cambiare e che purtroppo non cambieranno.

Continuiamo a cercare la felicità nel consumo, nel benessere, nella religione del miglioramento continuo.

Scopriamo che questa felicità è “un piacere ferito” (Lipovetsky) e ci si ritrova in una irrimediabile solitudine.

Bulicamente a stomaco pieno!

 

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