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👩‍🚒️👩‍🚒️ Il Decamerone al tempo del Coronavirus

👩‍🚒️👩‍🚒️ Il Decamerone al tempo del Coronavirus

19 Marzo 2020 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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Molti hanno suggerito i libri da leggere, nel tempo libero regalatoci dal Coronavirus.

In genere distopici come Cecità, La peste, Stazione 11, The Great Believers, Jane Eire, ecc.

Pochi (in genere artisti) hanno menzionato il Decamerone di Boccaccio, un testo del 1348, anno in cui Firenze fu devastata dalla peste.

Il testo di apertura racconta lo sbigottimento, il dubbio di una punizione divina o altra causa astrale e la scelta di resistere.

Colpisce la descrizione della disgregazione sociale della 'mortifera pestilenza' che sconvolge rapporti familiari e relazionali.

La consapevolezza degli effetti è la molla che porta dieci giovani a lasciare la città per tentare di far sopravvivere e ricostruire una comunità sociale.

Lo fanno raccontandosi delle storie, dopo essersi dati delle regole di comportamento da rispettare.

Chiusi in casa oggi anche noi siamo protagonisti di un nuovo possibile Decamerone.

Lo siamo se spegniamo la TV, ritrovando la capacità di raccontarci delle storie, ascoltare musica, parlarci, leggere, diventando più umani.

Per allontanare paranoie e ansie, sconfiggere la paura e battere il Coronavirus.

La peste e il Coronavirus non si fermano facilmente.

Il dopo potrebbe però ritrovarci tutti più umani.

 

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