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La Silicon Valley regno di multinazionali e monopoli

La Silicon Valley regno di multinazionali e monopoli

31 Agosto 2018 Carlo Mazzucchelli
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Morozov li ha chiamati Signori del Silicio accusandoli del progetto, sotterraneo, monopolistico e globale, di sostituirli i diritti con i loro servizi. Ora un libro di Franklin Foer, fratello del più famoso Jonathan Safran, accusa le multinazionali tecnologiche di avere costruito monopoli di ferro che sono diventati dei veri e propri poteri forti.

A prendersela con le multinazionali tecnologiche non c’è solo Donad Trump preoccupato di apparire sempre sul lato negativo della storia per colpa dei motori di ricerca delle loro piattaforme. C’è anche una schiera crescente di intellettuali e liberi pensatori che da tempo stanno riflettendo sul ruolo che i Signori del Silicio stanno avendo, in politica, nella società e sulle persone suggerendo una maggiore consapevolezza da parte del pubblico, che si esprime in consumatori, cittadini, elettori e persone. 

Ora un pamphlet (I nuovi poteri forti) di Franklin Foer, fratello di Jonathan Safran Foer, fornisce materiale ampio e approfondito a tutti coloro che sono disponibili a raccogliere informazioni capaci di generare conoscenze utili a una nuova tecno-consapevolezza. 

Il libro parte dalla considerazione del potere acquisito dai Signori del Silicio e dal fatto che una moltitudine di utenti creda che esso sia gestito per il loro beneficio e vantaggio. Google controlla il 90% della raccolta pubblicitaria attraverso il suo motore di ricerca, Facebook con 2,5 miliardi di membri domina l’80% del traffico Mobile legato a piattaforme di social networking e media sociali (Facebook possiede anche Instagram e WhatsApp). Amazon è titolare della vendita dell’85% degli ebook in circolazione ma si sta espandendo in modo aggressivo e competitivo in altri ambiti del retail, mettendo in difficoltà catene di supermercati potenti e globali come Wallmart.  

Per l’autore gli utenti felici delle piattaforme tecnologiche sono “beati e beoti”, succubi e complici di una narrazione, tipica della Silicon Valley, intrisa di messaggi e inni alla libertà e alla felicità ma in realtà finalizzata in modo egoistico e prepotente a trarre il massimo del vantaggio in termini di fatturato, profitti e potere. Nella trappola accattivante e attrattiva dei monopolisti della Silicon Valley sono caduti miliardi di consumatori e utenti ma si è dispersa anche la sinistra americana che, secondo Foer, ha abbracciato i Padroni della Rete in modo opportunistico, ignobile, fatale e gravido di conseguenze. In Cina le tecnologie sono usate politicamente per dare forma a una società sempre più controllata e (video)-sorvegliata. In Occidente il potere acquisito dai monopolisti della Silicon Valley mette a rischio libertà individuali, diritti acquisiti, lavoro e democrazia. Quest’ultima messa sempre più in difficoltà dalla crisi del mondo dell’informazione, uno dei pilastri della democrazia. 

La critica di  Foer è verso una Silicon Vally nata come libertaria e anti-autoritaria e che oggi, per puro spirito di potenza e ricerca globale di potere, e oggi opera in simbiosi con stati e loro governi con l’unico intento di rafforzarsi ed espandersi su tutto il globo, cercando di dominare ambiti fondamentali come quelli relazionali (Facebook), del dibattito politico (Facebook, Google), consumistici e comportamentali (Amazon, ecc.). Le piattaforme tecnologiche sono ben più di una infrastruttura che ha colonizzato il mondo. Sono sfuggite al controllo dell’autorità e della politica, si sono erette a paladine del futuro delle masse e si offrono come strumenti di potere a governi e partiti con l’obiettivo di mettere in crisi la democrazia liberale per come oggi la conosciamo. 

I fenomeni della Brexit e della elezione di Trump, ma anche quello del successo della Lega e dei Pentastellati in Italia, è la dimostrazione del ruolo assunto dalle piattaforme digitali come spazi preferenziali nei quali svolgere il dibattito pubblico. Un dibattito che, svolgendosi su piattaforme proprietarie, può essere controllato, gestito, manipolato e diretto, decidendo e quali voci e temi dare priorità e quali nascondere, quali fake news individuare e cancellare e quali alimentare e rendere virali, ma soprattutto agendo sui pregiudizi comuni e sul desiderio di gratificazioni continue a cui hanno abituato gli utenti della Rete. 

Il fatto che alcuni stati e/o governi stiano correndo ai ripari introducendo norme e legislazioni finalizzate a impedire la ulteriore crescita globale dei monopolisti tecnologici non deve rallegrare. Il fenomeno emergente vede oggi tante Silicon Valley, replicate in ogni paese del mondo (Cina, India, Russia, ecc.) e che si muovono con lo stesso istinto monopolistico e di potere. La Cina impedisce ai cittadini cinesi di usare Facebook ma le piattaforme social cinesi sono talmente integrate nei sistemi di controllo del governo da essere diventate un supporto all’autoritarismo statale, un impedimento a una maggiore democrazia e una minaccia per qualsiasi forma di pensiero libero e di dissidenza. 

A tutto ciò bisogna ribellarsi. E’ il messaggio forte di Foer. La ribellione deve partire dal basso,  riguarda tutti (su SoloTablet l’invito è da sempre alla Tecno-consapevolezza) e dovrebbe partire dalla lettura di libri di carta, uno degli ultimi atti nei quali “non veniamo sorvegliati, analizzati e spiati da una azienda tecnologica”.

 

 

 

 

 

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