In una mattina qualsiasi, di una giornata lavorativa normale, ero abituato a una pausa caffè che, intorno alle 10,30, mi portava ad una vecchia macchinetta del caffè. Le pratiche che la segretaria mi aveva fatto trovare sulla scrivania giacevano evase nel suo contenitore apposito, la casella postale non aveva più alcun messaggio inevaso, avevo raccolto e valutato alcuni commenti del direttore finanziario sull’andamento delle borse e letto i commenti dei quotidiani sui mercati di riferimento, alimentato la Intranet aziendale con nuovi contenuti e incontrato il direttore commerciale per una verifica veloce sull’andamento del venduto e sulle attività della giornata. Dopo alcune telefonate ero solitamente pronto e bendisposto per una visita sociale alla macchinetta del caffè.
La pausa cadeva sempre in una fascia oraria nella quale alcuni dipendenti e colleghi trovavano l’estro (durante la mia pausa) di venirmi a sottoporre qualche grana che altrimenti sarebbe rimasta segregata a livelli periferici e in cui, altri, si astenevano dal lasciare la scrivania per evitare incontri scomodi. Poi, dopo il caffè, sarebbe cominciata la vera giornata con riunioni fiume, incontri e scontri serrati che avrebbero governato l’intera giornata fino a tarda sera.
“Una pagina di Facebook è semplicemente un modo per richiamare l’attenzione urlando: Hey guardami! Sono insicuro/a. Ho bisogno della tua reazione su ciò che sto facendo, ma comunque non sei così importante da diventare mio amico/a. Ho solo bisogno di pregarti per un MI PIACE o un commento perché l’approvazione di Dio non mi basta!” ― Shannon L. Alder
Oggi, ho mantenuto l’abitudine di distaccare l’attenzione dal monitor del personal computer o tablet e dalle attività redazionali in cui sono immerso. A metà mattinata, mentre sorseggio un caffè bello forte, mi soffermo a osservare attraverso i vetri delle porte finestre del mio terrazzo le attività frenetiche degli uccellini di varie razze che trovano alimento e tranquillità in spazi appositi e protetti da me allestiti per favorire la loro crescita e compagnia.
Un cambio di abitudini reso possibile da evoluzioni lavorative e scelte professionali ma anche dalla disponibilità di nuove e potenti tecnologie in grado di sostituire la socialità della macchinetta del caffè con quella della rete, gli incontri faccia a faccia con strumenti di comunicazione digitali e le attività marketing e comunicazionali con quelle dei social network e dei media sociali.
Rete sociale (social networking) è diventata parola di uso comune da quando Linkedin e Facebook hanno fatto la sua apparizione in rete proponendo nuove forme di socialità online e rendendo di successo tecnologie e applicazioni preesistenti da tempo.
Le reti non sono un concetto nuovo nella storia del genere umano e possono essere viste come elemento integrante e costitutivo di una evoluzione che ha interessato tutte le civiltà. Erano reti le vie commerciali e nomadiche delle carovaniere che mettevano in contatto tra di loro comunità sociali e civiltà diverse attraverso percorsi e collegamenti sempre nuovi, erano reti i numerosi sentieri percorsi dai migranti del passato che hanno costruito ragnatele di intrecci relazionali e collegamenti fisici che hanno dato forma a civiltà e comunità.
Sono reti i percorsi dei migranti di oggi costretti ad imbarcarsi su mezzi di trasporto inaffidabili e percorrere strade e arterie definite dai trafficanti di carne umana. Dalle carovaniere e dalle arterie del sistema viabilistico dell’impero romano si è passati al telegrafo, all’elettrificazione, alle reti ferroviarie e telefoniche, e oggi a quelle tecnologiche, digitali e informatiche. Le reti digitali attuali sono il punto di arrivo di una integrazione tecnologica fatta della convergenza di strumenti di telecomunicazioni, comunicazione di dati e comunicazione di massa in un unico dispositivo o media.
Le nuove tecnologie hanno permesso la crescita di una infrastruttura connettiva capace di sostenere una pluralità di interazioni tra persone, nuove prossimità spaziali e temporali che hanno aumentato le opportunità di riflettere su sé stessi e di interagire con gli altri. Le relazioni sono organizzate sempre di più come realtà digitali capaci di sostituire gradualmente quelle faccia a faccia. Spariscono o cambiano rilevanza le organizzazioni sociali tradizionali come famiglia, vicinato, oratorio, sezione di partito e associazioni e si affermano nuove forme comunitarie connettive (MUD, Multi-Use-Dungeons, Comunità Online, Forum) e reticolari (social networks) più fluide e flessibili perché costruite su una nuova percezione e organizzazione del tempo e dello spazio.
I social network online, con la loro struttura a rete e le loro caratteristiche tipiche di sistemi complessi adattativi e in continua evoluzione, possono essere utilizzati per evidenziare l’intreccio tra la vita sociale e mobile delle persone e quella tecnologica e digitale delle loro vite virtuali e parallele. Interrogarsi sul ruolo delle tecnologie digitali nella vita odierna e sulle loro conseguenze sociali e individuali, serve a comprendere meglio alcune delle abitudini, dei comportamenti, delle emozioni e delle patologie insorgenti.
La riflessione va fatta alla luce dell’evoluzione tecnologica e della sua accelerazione costante, che si manifesta nella rapidità con cui alcune tecnologie diventano pervasive. L’uso massiccio delle tecnologie sta cambiando la vita delle persone ma anche il loro cervello e incide sul loro stato di benessere personale, emotivo e affettivo. Per comprendere ciò che sta succedendo, è cruciale conoscere in che modo le nuove tecnologie sociali e mobili si siano prese così tanto spazio nella vita delle persone e che tipo di benefici e vantaggi esse offrano. Il proliferare e la pervasività di applicazioni Internet, social network e mobile testimoniano un cambiamento culturale in corso e l’affiorare di nuovi modi di essere che anticipano il futuro ma ne prefigurano anche i risvolti negativi.
Ci sono voluti decenni prima che al mondo ci fosse un miliardo di telefoni fissi ma solo pochi anni prima che il 50% dei telefoni cellulari si trasformassero in smartphone e soli tre anni per affermare il tablet come piattaforma tattile e digitale, alternativa al personal computer. Smartphone, tablet, personal computer e Internet sono gli strumenti che in pochi anni hanno portato più di un miliardo di persone a ritrovarsi e a comunicare su Facebook. Un fenomeno mai visto prima e che ha cambiato, in modo significativo, contesti, scenari e prospettive della vita personale e sociale delle persone.
Le nuove tecnologie sociali (social media) hanno generato cambiamenti rapidi e radicali nelle abitudini e nei comportamenti delle persone. Il successo dei ‘social network’ è derivato, oltre che dal diffondersi delle pratiche sociali online, dalle loro caratteristiche e funzionalità utili alla comunicazione sociale e alla condivisione, L’una e l’altra hanno rese obsolete tecnologie precedenti come l’email e l’SMS e hanno fatto emergere nuove forme di socialità Internet e virtuali. Facebook, MySpace, Twitter, WhatsApp, Google Plus, sono applicazioni che, permettendo la condivisione rapida di messaggi, file audio, video, musica, eventi, fotografie, testi e molto altro, hanno trasformato la comunicazione in conversazione, l’interazione in frequentazione e Internet in uno spazio abitato e sociale.
I benefici e vantaggi delle nuove tecnologie sono numerosi e spiegano il fenomeno dei social network, la loro rapida diffusione e pervasività in tutte le classi sociali e gruppi generazionali.
Benefici e vantaggi dei social network giustificano la domanda di più tecnologia ma gli effetti da essa derivanti e le necessità personali, suggeriscono di averne e usarne di meno. Una scelta non facile perché, come ha scritto Kevin Kelly “dobbiamo considerare la tecnologia come un insieme…soltanto se ne conosciamo la storia, ne intuiamo le tendenze e le distorsioni e ne tracciamo la direzione attuale, possiamo sperare di risolvere i nostri dubbi personali”.