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🔥🔥𝐒𝐎𝐍𝐎 𝐈𝐍 𝐀𝐑𝐑𝐈𝐕𝐎 𝐓𝐄𝐌𝐏𝐈 𝐃𝐔𝐑𝐈 (e caldi!)

🔥🔥𝐒𝐎𝐍𝐎 𝐈𝐍 𝐀𝐑𝐑𝐈𝐕𝐎 𝐓𝐄𝐌𝐏𝐈 𝐃𝐔𝐑𝐈 (e caldi!)

15 Luglio 2022 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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Tutti in vacanza, almeno chi può! Ma tutti chiamati a una nuova (auto)consapevolezza.


Sono in arrivo tempi duri! Lo sappiamo tutti, nonostante le narrazioni che cercano di deviare la nostra attenzione dalla dura realtà. Viviamo nell’incertezza, forse nel timore e nella paura, alla ricerca di nuovi modi di esistere e di essere, che ci permettano di alimentare la speranza per futuri diversi da quelli dettati dagli algoritmi predittivi o che sembrano palesarsi all’orizzonte.
 
Abituati da tempo a vivere, adoranti, dentro mondi tecnologici fatti di presentismo, narrazioni felicitarie e progresso continuo, abbiamo dimenticato di guardare oltre lo schermo dei nostri dispositivi tecnologici, per rivolgere lo sguardo verso l’alto (ricerca di umanità e spiritualità?) e intorno a noi (il volto e lo sguardo dell’Altro che ci cambia), in modo da percepire come il mondo reale non sia propriamente quello che abitiamo online. E per scoprire, forse con terrore, che il mondo non ci appartiene, non lo possiamo controllare e gestire come a noi piacerebbe.



Tutto ci è sfuggito di mano. Per di più percepiamo che tutto si è squilibrato (entropia?), l’uomo, la natura (ambiente), il pianeta Terra, la politica, l’economia, ecc.
 
Ne sono testimonianza il contagio (non solo virus) che non molla, la crisi ambientale che richiede interventi ben oltre la semplice sostenibilità, la guerra, da non analizzare come casuale ma anticipazione di futuri bellici prossimi venturi inevitabili, la fuga/accelerazione della tecnologia che ha cambiato gli ecosistemi di tempo e spazio, mente e corpo e con la sua narrazione apologetica impedisce di comprendere i suoi effetti, condiziona la capacità di immaginare futuri diversi da quelli propinati ogni giorno dagli algoritmi predittivi in azione. Algoritmi che hanno sostituito bioritmi umani dei quali non percepiamo neppure più l’importanza.
 
Ormai svanita la fiducia nel progresso e consolidata la diffidenza verso coloro che parlano di felicità e benessere come obiettivi personali, siamo immersi dentro una incertezza che alimenta ansia e sofferenza, con la percezione che il collasso (ricordate Diamond?) non sia più una semplice ipotesi ma una previsione plausibile, uno scenario futuro possibile, soprattutto se si pensa alla crisi di sostenibilità di modelli di svilupo basati sul consumo, sul progresso e sul profitto.
 
Servirebbero una reazione forte, un cambio di passo, una presa di coscienza, una sensibilità diversa, valori condivisi che non siano semplici memi virali algoritmicamente guidati dagli influencer di turno, l’abbandono del conformismo malefico corrente, un linguaggio rigenerato e ricontestualizzato, concetti e parole nuove, ma soprattutto azioni rivoluzionarie.
 
Servirebbero, ma tutto ciò all’orizzonte non si vede, se non come scelte individuali facilmente silenziabili dallo storytelling corrente prevalente.
 
Inoltre…non piove neppure…governo ladro!

 

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