La difficoltà manifestata da molte banche a comprenderne il significato non dovrebbe sorprendere. La maggioranza dei loro dirigenti ha scarsa conoscenza della profondità delle rivoluzioni tecnologiche che hanno cambiato il mondo, compreso quello bancario. Se interrogati tutti sarebbero comunque pronti a sottolineare i molti soldi spesi, per ammodernare e cambiare le infrastrutture IT delle loro aziende. Una sottolineatura che evidenzia quanto poco sia stato compreso di una trasformazione digitale che obbliga a cambiare radicalmente e in profondità cultura aziendale, organizzazione, strategie e modelli di business. Il fatto di credere di avere trasformato digitalmente la banca indica quanto poco si sia compreso di una rivoluzione strisciante, che sta avvenendo nel mercato finanziario e cambiando completamente il modo di fare banca. Ne sono testimonianza le numerose crypto-monete emergenti, applicazioni come Stripe o Venmo ma anche tecnologie come le blockchain (note anche come DLT - Distributed Ledger Technology) che stanno reinventando il back-office tipico delle banche utilizzando anche soluzioni di intelligenza artificiale e machine-learning.
La lampadina non è stata creata innovando la candela.
Sull'argomento, Chris Skinner, un consulente indipendente inglese e autore di 15 libri (è stato anche mio collega di lavoro tanti anni fa) ha scritto un articolo illuminante che racconta l'arretratezza del mondo bancario nel comprendere e saper gestire la rivoluzione tecnologica e digitale.
Secondo Skinner la maggior parte dei decision-maker delle banche attuali non ha alcuna idea di cosa significhi trasformazione digitale ("... no idea of what digital is"). Non ce l'ha perché ritengono di avere già attuato questa trasformazione pur non avendo, nella stragrande maggioranza, operato alcun reale cambiamento del modello di business e dell'organizzazione.
Alle banche non basta più essere tra le più antiche istituzioni finanziarie per avere garantita la fiducia dei consumatori e la loro fedeltà. Il loro modello di business attuale, sviluppato nel periodo della rivoluzione industriale, costruito intorno a sistemi informatici centralizzati e a punti di contatto fisico sul territorio, non funziona più. A nulla sono servite le molte trasformazioni introdotte dagli anni ottanta in poi.
Grazie alle nuove tecnologie oggi due ragazzi come i fratelli Collison possono creare un impero finanziario in forma di APP (Stripe) e grandi realtà tecnologiche come Amazon possono entrare nel mercato con una proposta di Banca per transazioni digitali che non richiedono più alcuna filiale sul territorio e neppure costi crescenti sui conti correnti bancari. Piccole startup e grandi multinazionali possono fare banca semplicemente usando API (Application Programming Interface) che fanno lavorare insieme applicazioni, software e piattaforme di produttori diversi in modo da costruire piattaforme di vario tipo che possono agire e essere percepite come banca.
Quello che sta nascendo da queste esperienze, diffuse in ogni parte del mondo, anche in Africa, è un nuovo modello di business, digitale e tutto costruito intorno a server tecnologici piuttosto che a filiali bancarie. Al centro di questo modello c'è l'esperienza utente, in particolare quella delle nuove generazioni di nativi digitali, abituate a compiere transazioni più con il loro smartphone che allo sportello di una banca.
Il fatto di non comprendere la profondità della rivoluzione in corso significa che molte banche continuano a pensare di essere diventate digitali per avere portato la banca su Internet o su una APP. In realtà continuano a fare banca come lo hanno sempre fatto. Senza cambiare modello di business, cultura e organizzazione non saranno mai una banca digitale.
Per un approfondimento suggerisco la lettura dell'ottimo articolo di Chris Skinner a questo Link.