Può essere il tono della voce, un’espressione del viso, un’esitazione, a decidere se hai la possibilità di ottenere un posto di lavoro o meno. A stabilirlo è un software che registra l’intervista video. Funziona così la selezione del personale in molte aziende.
Da almeno una decina d’anni gli algoritmi scremano curricula, filtrano lettere di presentazione, individuano parole chiave ed estrapolano dati per riconoscere i candidati da assumere e quelli da scartare. Più recentemente le principali società di gestione del personale internazionali si sono dotate di software di intelligenza artificiale (AI) che riproducono i percorsi del pensiero umano ed elaborano soluzioni sempre più complesse. Questi software riescono a identificare nei database e sui social network i candidati più capaci, e ad effettuare video-colloqui online senza la presenza di un selezionatore umano. Nel 2022 il valore del mercato globale dell’intelligenza artificiale nel campo del reclutamento professionale è stimato in 3,89 miliardi di dollari e tra 5 anni dovrebbe superare i 17 miliardi.