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Smart working: benefici e alcuni consigli per affrontare il lavoro da remoto

Smart working: benefici e alcuni consigli per affrontare il lavoro da remoto

07 Febbraio 2019 Tecnologia e Human Resources
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Sempre più aziende e dipendenti adottano il sistema dello smart working: ma che cos’è e cosa comporta?

Forse avete già sentito parlare dello smart working o lavoro agile. Sempre più diffuso anche da noi, dopo il successo riscosso oltreoceano e nel nord Europa, questo modello lavorativo arriva anche in Italia. Lo smart working, o come viene tradotto in italiano, lavoro agile, non è una vera e propria professione ma una modalità di lavoro, per cui i dipendenti scelgono di lavorare da remoto conciliando in modo ottimale la vita privata e quella lavorativa. Lo smart working infatti prevede il lavoro da remoto, dunque da casa propria o comunque da un luogo che non è il proprio ufficio o sede aziendale, in cui ci si trova a proprio agio e si ha a disposizione tutta la strumentazione per continuare il proprio compito. 

Ma quali sono i reali benefici di chi decide di lavorare in modo smart? Diversi studi hanno dimostrato che i benefici ci sono e sono diversi, dalla diminuzione dello stress del lavoratore, dunque con le relative migliorie per la salute, alla riduzione dell’impatto ambientale.

Iniziamo proprio dall’ambiente, tema caldo in tutto il mondo. Quanti di voi prendono la macchina, l’autobus o il treno per recarsi sul posto di lavoro? Ovvero, quanti di voi sono pendolari? Sicuramente la maggior parte di italiani percorre un tragitto, seppur breve per raggiungere il lavoro. E questo aumenta il nostro impatto ambientale. È stato dimostrato come lo smart working riduca le emissioni di CO2 in quanto non c’è più la necessità di spostarsi da casa risparmiando notevolmente sulla benzina e di conseguenza il nostro impatto ambientale, ovvero, quanto inquiniamo, subisce una notevole diminuzione.

Naturalmente evitando lo stress che provoca l’essere pendolari, e non subendo più la pressione del posto di lavoro, chi diventa lavoratore agile noterà un miglioramento nella qualità della vita. E come ormai tutti sanno, più il lavoratore è felice più la produttività, e in molti casi anche la creatività, aumenta. 

Convinti dei benefici che porta il diventare smart workers, azienda e lavoratore si accordano per il cambio di modalità di esecuzione del lavoro. Ma cosa serve per diventare lavoratore agile? Innanzitutto informatevi e leggete la normativa a riguardo. Negli ultimi anni la legge italiana si è mossa a favore di questa categoria di dipendenti e ha equiparato il lavoro agile al lavoro considerato ‘normale’ o in sede. Dopodiché dovrete avere anche un’attitudine al cambiamento. È certamente vero che il lavoro da remoto permette una flessibilità di orari non indifferente ma le consegne vanno rispettate. Inoltre esistono anche metodi di controllo del lavoro, grazie alla tecnologia, che non permettono quelle furbizie che si possono pensare e temere. 

Ed è proprio grazie alla tecnologia che lo smart working è possibile. Pensate alla strumentazione necessaria: computer, smartphone, software, app, connessioni internet, connessione sicure, e molto altro ancora. È grazie alla tecnologia che possiamo svolgere il lavoro da remoto, in quanto grazie all’innovazione di strumenti informatici e alle possibilità che questi ci offrono, possiamo tranquillamente collegarci con l’altra parte del mondo in pochi istanti, possiamo trasferire file, e gestire documenti anche dal nostro semplice PC. 

Sempre più persone optano per lo smart working, anzi, un recente sondaggio ha dimostrato che i giovani e i nativi digitali sono sempre più propensi a lavorare in questo modo. È certamente difficile scalfire la mentalità del lavoro classico in azienda, con colleghi e capo sempre attorno a noi. Ma come la nostra vita diventa sempre più smart, dalla casa agli oggetti, anche il nostro lavoro può diventare agile.

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