Quasi tutte le aziende stanno valutando l’intelligenza artificiale come nuova tecnologia del presente e per il futuro. In ambiti di lavoro manuale, ma anche cognitivo e in contesti lavorativi diversi, compreso quello dei dipartimenti per la gestione delle risorse umane.
A rallentare l’adozione di tecnologie di intelligenza artificiale ci sono ancora resistenze di tipo etico e timori per entità non umane che potrebbero prendere il controllo o dimostrarsi meno subordinate di quanto non siano oggi persone in carne e ossa. Molte narrazioni alimentano resistenze e timori, evitando di evidenziare che il sopravvento delle macchine e l’avvento della singolarità siano ancora di là da venire. La realtà da raccontare però è un'altra, quella dei vantaggi e dei benefici che le nuove tecnologie sono in grado di offrire in termini di efficienza, riduzioni dei costi, anche in ambiti particolari come le HR, ad esempio nella ricerca e selezione del personale.
Le machine al lavoro, gli umani senza lavoro felici e contenti!
Aziende di medie e grandi dimensioni sono costantemente impegnate in attività di ricerca per la selezione di nuovo personale. Lo sono anche agenzie specializzate nella ricerca di personale, impegnate nell’analisi di migliaia di curriculum vitae e profili professionali. Strumenti di intelligenza artificiale potrebbero servire alle une e alle altre come soluzioni che potrebbero ridurre drasticamente i tempi di selezione, utilizzando sistemi efficienti e neutrali per individuare i candidati ideali o con profili coerenti con i requisiti richiesti.
La selezione affidata ai nuovi strumenti può trarre vantaggio anche dalla loro capacità di raccogliere e accedere a dati e informazioni non contenuti nel CV ma disponibili online nella forma di tracce digitali disseminate nei luoghi abitati della Rete, come i social network. Tutte le informazioni servono a creare delle liste dei candidati migliori da selezionare o da proporre alle aziende sulla base delle loro esperienze di lavoro e percorsi professionali, degli skill e delle competenze così come delle aspettative salariali. La mole di dati disponibili online e facilmente scovabili da appositi algoritmi e chatbot di intelligenza artificiale, serve anche a localizzare potenziali candidati, spesso molto desiderati e ricercati, che non sono attivi sul mercato perché soddisfatti del posto di lavoro che già hanno. Tanto soddisfatti dal non inviare il loro CV per candidarsi a nuove posizioni di lavoro.
L’intelligenza Artificiale può accelerare anche la fase, spesso lunga e costosa, delle interviste attraverso Chatbot come HireVue o Mya, impiegabili anche per interviste in distanza che permettono a candidati impossibilitati a spostarsi di poter sostenere una intervista. Le interviste condotte da chatbot dotati di intelligenza artificiale possono trarre vantaggio dai dati disponibili per soddisfare che l’esperienza della persona intervistata sia coinvolgente a livello individuale. I dati possono essere utili anche per adattare il percorso di selezione ai candidati più interessanti introducendo gli aggiustamenti che servono per convincerli ad accettare una proposta o una posizione lavorativa.
Nell’esperienza di recruitment attraverso un chatbot a mancare sarà l’empatia che caratterizza ogni interazione umana. E’ una carenza non superabile e che non lo sarà neppure in futuro. Sta alle aziende decidere se e quando utilizzare l’intelligenza artificiale. Non sarà mai una soluzione valida per tutti, ma le medie e grandi aziende possono già oggi trarre vantaggi in termini di costi, tempo ed efficienza nel processo di selezione. I Chatbot sono strumenti potenti anche per le agenzie del personale e lo saranno sempre di più anche in futuro. La capacità di apprendere delle macchine intelligenti è l’elemento che determinerà una evoluzione rapida dei nuovi strumenti e una loro continua diffusione, anche in ambito HR.