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Passioni passive: l’impatto del digitale nei confronti delle passioni creative e artistiche.

Passioni passive: l’impatto del digitale nei confronti delle passioni creative e artistiche.

18 Dicembre 2022 SIMONE MAGLI
SIMONE MAGLI
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Eccoci a riflettere e interrogarci su un nuovo argomento del blog. Stavolta vorrei tirare in ballo la fotografia, perché come sapete è una mia grande passione.

Voi che rapporto avete con essa o anche con l’arte pittorica e in generale, con le cose belle che soddisfano i nostri occhi e i nostri sensi? 

Riflettevo sul fatto che da un po’ di tempo ormai le foto o le creazioni artistiche tipo disegni, quadri etc. abbiamo preso l’abitudine di osservarle più che altro, se non del tutto, sullo schermo dei nostri dispositivi. Smartphone, tablet e pc in particolare.

Mio zio aveva una bottega di fotografia, vendeva le foto che scattava ai matrimoni, alle comunioni etc., ma ormai sono anni che ha chiuso e ha dovuto rimettersi in gioco con altri tipi di lavoro. Perché i clienti spesso non andavano a comprargli più le foto che aveva fatto per le loro cerimonie.

Oramai non si stampa più da un po’, questo è un dato di fatto. E’ rimasta una piccola nicchia di appassionati e fotografi che espongono in mostre, ad avvalersi della carta stampata. Molto triste come cosa ma è la realtà purtroppo. 

Voi stampate ancora qualcosa o comprate opere o stampe di artisti? Personalmente, essendo un appassionato qualcosa stampo ancora, in particolare gli scatti più riusciti o che mi suscitano emozioni a riguardarli. Ho messo in cornice varie foto giro giro nella mia stanza, appese alle pareti e ogni tanto me le guardo immaginandomi i momenti in cui le ho realizzate o quello che mi evocano riguardo all’esperienza che ho vissuto mentre le facevo. 

Ci sono molti artisti, fotografi e pittori molto bravi che mettono le loro opere sui social e sui siti, ma mi chiedo quante persone poi vanno a comprare le loro creazioni. Perché io credo che più che altro ormai le guardiamo e basta, spesso nei video che le contengono.

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L’esercito della consapevolezza

Come mai non c’è più voglia di comprarle secondo voi? Perché ci facciamo bastare le immagini digitali, com’è avvenuto questo cambiamento importante? Perché le opere fisiche hanno valore solo per pochi ormai? 

Stavolta non ho “risposte” da suggerire, ma continuerò a interrogarmi, sperando di non essere già troppo ammaestrato in questa passività visiva. L’unica cosa che mi viene da pensare è che stiamo molto di più a casa e questo secondo me è pericoloso un po’ per tutto, così come l’iperconnessione non abbastanza consapevole. 

In generale credo che abbiamo minimizzato molti acquisti di cose fisiche. Davvero tutto può diventare immateriale? Anche i prodotti delle nostre passioni? 

Rifletteteci, riflettiamoci. Facciamo posto alla consapevolezza

Aspetto vostri commenti, suggerimenti, opinioni e punti di vista su Linkedin o attraverso i miei contatti, che trovate cliccando sul mio nominativo. Vi si aprirà una pagina con la mia biografia e più in giù i vari contatti. 

Un caro saluto e un augurio di buona lettura.

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