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Tecnointroversi e Tecnoestroversi

Tecnointroversi e Tecnoestroversi

01 Gennaio 2015 Redazione SoloTablet
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Il libro di Carlo Mazzucchlli 80 PROFILI DIGITALI - Identità, personalità e stili di vita determinati tecnologicamente, è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital

Tecnointroversi e Tecnoestroversi

Nelle teorie della personalità il carattere dell'introversione-estroversione è il primo di cinque grandi fattori che definiscono la personalità individuale. Nella teoria dei tipi psicologici di Jung i termini “estroverso” e “introverso” sono usati per distinguere due diversi modi di rapportarsi al mondo esterno, quello che Jung chiama l'oggetto, composto da cose e persone che esistono al di fuori del soggetto. L'estroverso sperimenta un rapporto con l'esterno di tipo positivo cercando di adattarsi alle circostanze che lo caratterizzano nel tempo e di trovare il sostegno di altri. L'introverso, amando la solitudine e gli atteggiamenti schivi e diffidenti, tende invece a mantenere la distanza dall'oggetto, a prestare maggiore cura e attenzione alla sua interiorità, ai suoi pensieri ed emozioni e a concentrarsi sulla dimensione individuale. L'introverso non è comunque un misantropo o un asociale e non è sempre una persona timida o dal carattere ombroso. E' spesso anche una persona capace di immedesimarsi nel suo opposto reagendo agli stimoli esterni nelle stesse modalità con cui reagisce un estroverso.

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La coppia introversione-estroversione può applicarsi alle persone anche nel loro modo di usare la tecnologia e di reagire agli stimoli, provocazioni e richieste che nascono da realtà e contesti tecnologicamente condizionati o modificati. I tecnointroversi vivono il loro rapporto con la tecnologia con lentezza, in solitudine e in modo riservato. Pur essendo dotati come i tecnoestroversi di tecnologie all'avanguardia, non amano mettersi in mostra sui social network, nè messaggiare, postare molti messaggi o condividere aggiornamenti di stato. I sentimenti causati dall'interazione tecnologica sono vissuti dai tecnointroversi in modo esclusivo senza condivisione sociale. Lo scarso interesse alla componente sociale del web e di Internet nasce dal loro essere riflessivi e portati al pensiero astratto e alla soggettività, un pensiero usato per reinterpretare in modo soggettivo il mondo circostante, compreso quello virtuale e digitale della Rete e della tecnologia. Amanti come sono del sogno e del potere dell'immaginazione, sfruttano le nuove tecnologie per trovare risposte ai loro bisogni introspettivi e sempre alla ricerca di nuove conoscenze e approfondimenti.

I tecnointroversi sono in grande maggioranza ma si parla prevalentemente dei tecnoestroversi. I primi sono stigmatizzati come tecnotardivi e tecnoimmigrati per la loro scarsa propensione alla valorizzazione delle tecnologie di cui sono dotati e che utilizzano in modo inadeguato nello studio, sul posto di lavoro e nelle relazioni sociali. I secondi sono celebrati dai media e dall'opinione pubblica nel loro essere tecnoesuberanti e tecnoentusiasti e per l'uso creativo e innovativo che fanno dei prodotti tecnologici e degli spazi digitali in rete. Il tecnoentusiasmo dei tecnoestroversi li trasforma automaticamente in persone vincenti, capaci di decidere, carismatiche e seducenti. Sono loro a ricevere migliaia di Like su facebook e ad essere al centro dei gruppo WhatsApp o dei cinguettii di Twitter. Poco importa se nella realtà il prodotto del tecnoestroverso ha minore qualità e soprattutto minore creatività di quella del tecnointroverso.

I tecnoestroversi amano il rischio e sono propensi a fare da cavia nella scelta di nuovi prodotti tecnologici, convinti come sono che essere primi può tradursi in maggiori vantaggi, in nuove opportunità e ricompense. Così facendo, finiscono spesso per prendere decisioni troppo rapide e di compiere errori capaci di inficiare vantaggi e benefici. Il tecnointroverso al contrario si muove lento e in modo silenzioso, non è animato da bisogni edonistici o narcisistici, evita gli spazi virtuali della rete troppo rumorosi per gestire in modo efficace il surplus cognitivo che sempre accompagna l'arrivo di un nuvo prodotto tecnolgico, pondera ogni scelta e prima di assumere una decisione procede a una disamina attenta del prodotto o della soluzione tecnologica da usare/acquistare.

Una specificità del tecnointroverso, quando è anche timido, è l'uso di Internet e della Rete con finalità di tipo affettivo e sessuale, alla ricerca di gratificazioni o pratiche sessuali di tipo 'cyber', mediate dalla tecnologia e di relazioni virtuali finalizzate al superamento dell'isolamento e della solitudine. La tecnologia diventa per lui il mezzo principale per superare la difficoltà dell'incontro fisico, che può essere rinviato all'infinito se riesce a costruire rapporti virtuali nei quali esprimere le sue caratteristiche da introverso quali l'empatia, la profondità della relazione, la gentilezza e tranquillità del rapporto. Il tecnoestroverso usa invece la tecnologia per passare rapidamente dalla relazione virtuale a quella reale. Il mondo online può diventare per loro un ambiente noioso e non sufficientemente stimolante, sia per i contenuti disponibili o le conversazioni in corso, sia per lo sviluppo di relazioni affettive e/o finalizzate al sesso. Nel passaggio dalla virtualità alla realtà possono fare erori madornali a causa dell'eccessiva autostima che li caratterizza e trovarsi ad affrontare periodi di depressione. Li salva comunque la curiosità insabiabile, l'attivismo, la velocità, l'immaginazione e la creatività.

Secondo molte indagini e analisi degli psicologi, i tecnoestroversi sono in costante aumento come conseguenza diretta di pratiche prettamente tecnologiche come la frequentazione assidua dei social network ma anche quella dei selfie e di Instagram. Pratiche nelle quali introversi reali si trasformano in estroversi comunicativi e socialmente attraenti grazie alla loro presenza online usata per socializzare, per trovare e frequentare l'anima gemella, per fare networking professionale e trovare lavoro tramite Linkedin, per frequentare corsi onli in modo da evitare aule fisiche e compagni di banco.

Nel loro consumo veloce di tecnologia e nuovi gadget tecnologici, i tecnoestroversi devono, come i loro dispositivi, ricaricare le batterie. I tecnointroversi non hanno la stessa necessità, sanno raggiungere gli stessi obiettivi con maggiore pazienza, tranquillità e pianificazione puntando sull'esperienza e le conoscenze che servono per alimentarla e viverla. Entrambi devono fare i conti con le loro esperienze digitali e valutarne la differenza o similitudine con quelle reali. L'avvento delle nuove tecnologie ha reso labili le differenze tra mondi online e offline e ha obbligato  tecnointroversi e tecnoestroversi a riflettere sulla commistione dei due mondi e sulla labilità della stessa distinzione che molti psicologi fanno tra introversione e estroversione.

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