Il libro di Carlo Mazzucchlli 80 PROFILI DIGITALI - Identità, personalità e stili di vita determinati tecnologicamente, è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital
Tecnointroversi e Tecnoestroversi
Nelle teorie della personalità il carattere dell'introversione-estroversione è il primo di cinque grandi fattori che definiscono la personalità individuale. Nella teoria dei tipi psicologici di Jung i termini “estroverso” e “introverso” sono usati per distinguere due diversi modi di rapportarsi al mondo esterno, quello che Jung chiama l'oggetto, composto da cose e persone che esistono al di fuori del soggetto. L'estroverso sperimenta un rapporto con l'esterno di tipo positivo cercando di adattarsi alle circostanze che lo caratterizzano nel tempo e di trovare il sostegno di altri. L'introverso, amando la solitudine e gli atteggiamenti schivi e diffidenti, tende invece a mantenere la distanza dall'oggetto, a prestare maggiore cura e attenzione alla sua interiorità, ai suoi pensieri ed emozioni e a concentrarsi sulla dimensione individuale. L'introverso non è comunque un misantropo o un asociale e non è sempre una persona timida o dal carattere ombroso. E' spesso anche una persona capace di immedesimarsi nel suo opposto reagendo agli stimoli esterni nelle stesse modalità con cui reagisce un estroverso.
80 Identikit digitali
La coppia introversione-estroversione può applicarsi alle persone anche nel loro modo di usare la tecnologia e di reagire agli stimoli, provocazioni e richieste che nascono da realtà e contesti tecnologicamente condizionati o modificati. I tecnointroversi vivono il loro rapporto con la tecnologia con lentezza, in solitudine e in modo riservato. Pur essendo dotati come i tecnoestroversi di tecnologie all'avanguardia, non amano mettersi in mostra sui social network, nè messaggiare, postare molti messaggi o condividere aggiornamenti di stato. I sentimenti causati dall'interazione tecnologica sono vissuti dai tecnointroversi in modo esclusivo senza condivisione sociale. Lo scarso interesse alla componente sociale del web e di Internet nasce dal loro essere riflessivi e portati al pensiero astratto e alla soggettività, un pensiero usato per reinterpretare in modo soggettivo il mondo circostante, compreso quello virtuale e digitale della Rete e della tecnologia. Amanti come sono del sogno e del potere dell'immaginazione, sfruttano le nuove tecnologie per trovare risposte ai loro bisogni introspettivi e sempre alla ricerca di nuove conoscenze e approfondimenti.
I tecnointroversi sono in grande maggioranza ma si parla prevalentemente dei tecnoestroversi. I primi sono stigmatizzati come tecnotardivi e tecnoimmigrati per la loro scarsa propensione alla valorizzazione delle tecnologie di cui sono dotati e che utilizzano in modo inadeguato nello studio, sul posto di lavoro e nelle relazioni sociali. I secondi sono celebrati dai media e dall'opinione pubblica nel loro essere tecnoesuberanti e tecnoentusiasti e per l'uso creativo e innovativo che fanno dei prodotti tecnologici e degli spazi digitali in rete. Il tecnoentusiasmo dei tecnoestroversi li trasforma automaticamente in persone vincenti, capaci di decidere, carismatiche e seducenti. Sono loro a ricevere migliaia di Like su facebook e ad essere al centro dei gruppo WhatsApp o dei cinguettii di Twitter. Poco importa se nella realtà il prodotto del tecnoestroverso ha minore qualità e soprattutto minore creatività di quella del tecnointroverso.
I tecnoestroversi amano il rischio e sono propensi a fare da cavia nella scelta di nuovi prodotti tecnologici, convinti come sono che essere primi può tradursi in maggiori vantaggi, in nuove opportunità e ricompense. Così facendo, finiscono spesso per prendere decisioni troppo rapide e di compiere errori capaci di inficiare vantaggi e benefici. Il tecnointroverso al contrario si muove lento e in modo silenzioso, non è animato da bisogni edonistici o narcisistici, evita gli spazi virtuali della rete troppo rumorosi per gestire in modo efficace il surplus cognitivo che sempre accompagna l'arrivo di un nuvo prodotto tecnolgico, pondera ogni scelta e prima di assumere una decisione procede a una disamina attenta del prodotto o della soluzione tecnologica da usare/acquistare.
Una specificità del tecnointroverso, quando è anche timido, è l'uso di Internet e della Rete con finalità di tipo affettivo e sessuale, alla ricerca di gratificazioni o pratiche sessuali di tipo 'cyber', mediate dalla tecnologia e di relazioni virtuali finalizzate al superamento dell'isolamento e della solitudine. La tecnologia diventa per lui il mezzo principale per superare la difficoltà dell'incontro fisico, che può essere rinviato all'infinito se riesce a costruire rapporti virtuali nei quali esprimere le sue caratteristiche da introverso quali l'empatia, la profondità della relazione, la gentilezza e tranquillità del rapporto. Il tecnoestroverso usa invece la tecnologia per passare rapidamente dalla relazione virtuale a quella reale. Il mondo online può diventare per loro un ambiente noioso e non sufficientemente stimolante, sia per i contenuti disponibili o le conversazioni in corso, sia per lo sviluppo di relazioni affettive e/o finalizzate al sesso. Nel passaggio dalla virtualità alla realtà possono fare erori madornali a causa dell'eccessiva autostima che li caratterizza e trovarsi ad affrontare periodi di depressione. Li salva comunque la curiosità insabiabile, l'attivismo, la velocità, l'immaginazione e la creatività.
Secondo molte indagini e analisi degli psicologi, i tecnoestroversi sono in costante aumento come conseguenza diretta di pratiche prettamente tecnologiche come la frequentazione assidua dei social network ma anche quella dei selfie e di Instagram. Pratiche nelle quali introversi reali si trasformano in estroversi comunicativi e socialmente attraenti grazie alla loro presenza online usata per socializzare, per trovare e frequentare l'anima gemella, per fare networking professionale e trovare lavoro tramite Linkedin, per frequentare corsi onli in modo da evitare aule fisiche e compagni di banco.
Nel loro consumo veloce di tecnologia e nuovi gadget tecnologici, i tecnoestroversi devono, come i loro dispositivi, ricaricare le batterie. I tecnointroversi non hanno la stessa necessità, sanno raggiungere gli stessi obiettivi con maggiore pazienza, tranquillità e pianificazione puntando sull'esperienza e le conoscenze che servono per alimentarla e viverla. Entrambi devono fare i conti con le loro esperienze digitali e valutarne la differenza o similitudine con quelle reali. L'avvento delle nuove tecnologie ha reso labili le differenze tra mondi online e offline e ha obbligato tecnointroversi e tecnoestroversi a riflettere sulla commistione dei due mondi e sulla labilità della stessa distinzione che molti psicologi fanno tra introversione e estroversione.