Il libro di Carlo Mazzucchelli La civiltà del vento al tempo del coronavirus è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital.
Campi minati e autostima
Siamo dentro uno sconfinato campo minato. La mappa si aggiorna ogni giorno ma i confini sono labili, sconosciuti, fanno sentire smarriti. Le mine sono coronavirus ma non solo. Siamo responsabili della loro costruzione, proliferazione e disseminazione.
La retorica neoliberista dominante ci ha convinti a fare affidamento solo su noi stessi. Siamo diventati bravi nel recitare la parte competitiva dell’imprenditore, dello startupper, del lavoratore indipendente.
Per seguire lo storytelling vincente ci siamo raccontati innumerevoli panzane, ritrovandoci nell’impotenza che uccide l’autostima. La sensazione nasce da timori, paure, ansie che generano paralisi, isolamento, sfiducia nelle istituzioni e negli altri, forse anche in noi stessi.
Oggi scopriamo che tanti sforzi sono stati vani e che i cocci sono tutti nostri. I posti di lavoro persi per colpa della pandemia sono calcolati in milioni (18 milioni in pochi giorni negli USA). Non quantificabile il numero di imprenditori di sé stessi trovatisi all’improvviso senza reddito e lavoro.
La civiltà del vento al tempo del Coronavirus
Unica risposta possibile è il filo d’Arianna della solidarietà. Il filo può indicare l’uscita dal campo minato, fornire la speranza per guardare avanti. La crisi è diventata permanente, gli strumenti inadeguati. Il disagio e l’angoscia si vincono insieme, nella solidarietà e con la collaborazione.