Dentro il (tecno)antropocene

12 Aprile 2020 Redazione SoloTablet
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Il libro di Carlo Mazzucchelli La civiltà del vento al tempo del coronavirus è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital.

Dentro il (tecno)antropocene 

Siamo protagonisti della trasformazione ambientale terrestre in un’era definita Antropocene[1] dominata dalla specie umana, che potrebbe portare all’ibridazione tecnologica, alla singolarità delle macchine e al postumanesimo. 

Antropocene è meme potente, virale e vitale, popola le menti, corre sui media, non sempre in forma comprensibile. Può fare da spunto per una riflessione sul ruolo dell’uomo nella distruzione ambientale, sulla sua dipendenza tecnologica, sui fini da darsi per il futuro dell’umanità. 

Al momento è responsabile della distruzione entropica della biodiversità (Stigler), compresa quella culturale e sociale, causata dal dominio cognitivo della tecnologia e degli algoritmi, in una realtà cablata e iperconnessa. 

L'Antropocene è caratterizzato dalla tecnologia e dalle sue disruption. Genera una diffusa precarizzazione, la sparizione dei diritti, l’aumento delle disuguaglianze, un’involuzione psichica e collettiva dettata dalla tecnologia, sempre più autonoma e intelligente. 

La tecnologia cambia il punto di vista sul mondo catturando volontà e desideri, privando della capacità di interpretare il mondo. Determinati dagli algoritmi, perdiamo identità, linguaggio, libertà di scelta. 

Meglio ripensare il rapporto con la tecnologia in modo critico e consapevole.


 


[1] Con il termine Antropocene, coniato già nel 2000 dal chimico olandese premio Nobel Paul Crutzen, si indica l'epoca geologica attuale. Un’epoca nella quale l’ambiente terrestre, in tutte le sue caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche, è fortemente condizionato su scala sia locale sia globale dagli effetti dell’azione umana, con particolare riferimento all'aumento delle concentrazioni di CO2 e CH4 nell'atmosfera. Segue l’Olocene, che secondo i geologi è iniziato 11000 anni fa ed è dato per concluso.

 

 

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