Il libro di Carlo Mazzucchelli La civiltà del vento al tempo del coronavirus è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital.
Superfici e sottosuoli
Se si cammina in superficie, il sottosuolo è un non visibile, diceva Emanuele Severino[1]. Vale anche online. Viviamo le piattaforme tecnologiche come reali ma per capire la vera natura dei sottosuoli digitali dovremmo comprenderne il linguaggio rinunciando a ciò che si crede di sapere, aprendosi a ciò che è capace di sorprendere o sconcertare.
Capire il linguaggio della tecnologia significa comprenderne il destino, dettato dalla volontà di potenza, al dominio del mondo. La comprensione passa attraverso l'ascolto del sottosuolo, per plasmarlo trasformando il mondo servendosi del capitalismo, della democrazia, della religione, della politica.
Tutti intuiscono che il cambiamento vada in profondità, pone tutto sullo stesso piano, rende obsoleti passato, tradizione e valori. Il livellamento relativistico è inevitabile. Il senso non è chiaro ma tutti percepiscono di vivere grandi trasformazioni e crisi che suggeriscono il crollo della nostra civiltà.
Rimanendo in superficie si è vittime di cattive abitudini e riflessi viziosi. La verità rimane a un livello sottostante, guidato e governato dalla tecnologia con i suoi valori. La trasformazione non è indolore, genera sofferenze, incertezze e proteste. Capire la radicalità della trasformazione in atto è complicato perché bisognerebbe essere in grado di decifrare la crisi in atto. Ma è una scelta ineludibile per dare uno sbocco positivo alla crisi.
[1] Nato a Brescia nel 1929, filosofo metafisico docente di Filosofia Morale presso l’Università Cattolica di Milano e poi docente di filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Venezia, presso la quale dal 1989 ha diretto il Dipartimento di Filosofia e Teoria delle Scienze. Ha pubblicato numerose opere tradotte in varie lingue. È deceduto nel 2020.