Il libro di Carlo Mazzucchelli La civiltà del vento al tempo del coronavirus è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital.
I leader del momento
Scriveva il caustico e feroce Giuseppe Prezzolini[1]: “In Italia nulla è stabile, fuorché il provvisorio”. E ancora: “L’Italiano è un popolo che si fa guidare da imbecilli i quali hanno la fama di essere machiavellici, riuscendo così ad aggiungere al danno la beffa, ossia l’insuccesso alla disistima…”
Strumenti di realtà
La leadership è tema all’ordine del giorno, in particolare quella che si presenta come tale per le presunte capacità trasformative di una società ferma e che in realtà non fa nulla per cambiarla. Anzi opera per reiterare, conservare, difendere, consolidare il vecchio e per resistere a ogni movimento emergente di novità. E’ una resistenza che si vede all’opera anche al tempo del coronavirus, finalizzata a evitare qualsiasi analisi critica del come e del perché si sia arrivati al contagio, con l’obiettivo di sopravvivergli politicamente.
Per essere leader il carisma non basta. L’abilità a comunicare nemmeno. Soprattutto se si vuole essere leader del cambiamento. Bisognerebbe sapere leggere in profondità ciò che sta succedendo e capire ciò che sta emergendo.
I leader del momento, anche politici, dovrebbero rispecchiare i tempi correnti adattando le loro caratteristiche per essere riconosciuti come tali. Per adattarsi dovrebbero coltivare intelligenza emotiva, umiltà, pazienza, ascolto, voglia di non apparire come le persone più intelligenti della stanza, capacità visionaria.
Sembra una fotografia in negativo di ciò che le leadership del momento rappresentano!
Una fotografia che ne suggerisce altre, forse ancorate al passato, di leader capaci e credibili. I tempi raccontano l’impellente bisogno di Politica e di leader capaci a cui affidarsi per superare la pandemia e la crisi economica che ne seguirà. Leader dei quali oggi, ai tempi emergenziali del coronavirus, abbiamo un estremo bisogno ma che sembrano merce rara come lo sono mascherine, amuchina e disinfettanti vari.
[1] Giuseppe Prezzolini (Perugia, 27 gennaio 1882 – Lugano, 14 luglio 1982) è stato un giornalista, scrittore, editore, docente universitario e aforista italiano. Dal 1940 ebbe la cittadinanza statunitense. Un intellettuale originale, scomodo del secolo cosiddetto breve. Con lui nasce la figura dell’intellettuale moderno, immerso nelle contraddizioni della società nella quale non esita a giocare un ruolo da testimone e da protagonista. Tutte le sue attività e opere testimoniano la fuga dalle ideologie del tempo e dal loro conformismo. Era un anarchico conservatore, amico di giornalisti e intellettuali diversi come Papini e Longanesi, Mandola, Croce, Gentile e Montanelli.