2016 - Tecnologia, mon amour forever /

Reti di oggetti intelligenti per umani sempre più stupidi

Reti di oggetti intelligenti per umani sempre più stupidi

01 Giugno 2016 Redazione SoloTablet
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Il libro di Carlo Mazzucchelli Tecnologia, mon amour forever è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital

Reti di oggetti intelligenti per umani sempre più stupidi ma contenti!

Ogni italiano possiede tre dispositivi mobili di personal computing e non sembra volerne fare a meno, nemmeno in posti dove l’uso potrebbe risultargli complicato o sconveniente, a causa degli spazi ristretti, del bisogno di pulizia e dei gesti necessari a metterli in sicurezza da umidità e profondità varie! Mentre i nostri dispositivi sono sempre più connessi e intelligenti, gli esseri umani rischiano di essere disconnessi da se stessi e diventare un po’ più stupidi! I Social Network sono pieni di legioni di imbecilli (citazione da Umberto Eco) mentre prolificano reti di oggetti sempre più intelligenti che condizionano, con i loro sensori e le loro applicazioni, comportamenti, stili di vita e modi di pensare senza necessariamente contribuire all’scita dal tunnel della stupidità

Quasi due miliardi di persone in giro per il pianeta abitano gli spazi virtuali e digitali della Rete. Lo fanno per navigare il Web, per inviare o ricevere messaggi di posta elettronica, per accedere a contenuti multimediali o servizi, per giocare e per socializzare attraverso applicazioni di social networking.

Mentre gli esseri umani sono impegnati nelle loro esperienze online, Internet come piattaforma globale continua la sua evoluzione, definendo e dando forma all’infrastruttura tecnologica capace di coordinare, far collaborare e far parlare tra di loro cose, oggetti, macchine e semplici componenti tecnologici. Nei prossimi dieci anni Internet collegherà tra loro persone, cose e oggetti, tutti all’interno di un ambiente distribuito e interconnesso ricco di contenuti, servizi, applicazioni e attività umane. La Internet prossima ventura che arriverà darà forma a nuovi stili di vita, modi di lavorare e collaborare, di divertirsi e di comunicare.

Le Internet degli oggetti, sempre in fase di nuove evoluzioni e innovazioni, sono una realtà già oggi. Qualsiasi cosa o oggetto può oggi potenzialmente ospitare un microchip, un sensore, un codice RFID o un piccolo computer.  Integrati negli oggetti, questi componenti tecnologici, software o hardware, li trasformano in oggetti intelligenti e capaci di muoversi all’interno della infrastruttura fisica e digitale di Internet. Qualsiasi oggetto può essere connesso a un altro per comunicare, interagire e collaborare facendo a meno degli umani, del loro intervento o della loro intermediazione.

Case, appartamenti, automobili, apparecchiature domestiche, scaffali di supermercato e container, ma anche cani, gatti e animali domestici, prodotti con tecnologie indossabili come orologi, occhiali, braccialetti e vestiti, persone fisiche, tutti possono diventare supporto e mezzo di trasporto di computer miniaturizzati, tutti molto potenti, performanti, intelligenti e soprattutto interconnessi e intercomunicanti tra di loro.

Questi oggetti portano in rete la loro intelligenza, la loro capacità di calcolo, di analisi e le loro abilità. Comunicano e collaborano tra di loro per produrre risultati e soluzioni frutto di intelligenza collettiva e connettiva. Stanno sostituendosi, come singoli oggetti o reti di cose, all'uomo in molte attività e abilità, lo stanno facendo in modo pervasivo, insistente, con la complicità degli umani che sembrano (per il momento) ben contenti di vedersi sostituiti da macchine, robot e computer nelle attività più ripetitive, noiose e time consuming. È una complicità così disarmata e disarmante da far prevedere situazioni drammatiche o semplicemente umoristiche nel caso in cui, per un guasto tutti i computer si bloccassero e smettessero di funzionare. Opzione quest’ultima ritenuta praticamente impossibile dai più, ma da tempo oggetto di numerosi film catastrofici e distopici alla maniera do Hollywood.

Essendo intelligenti, in un futuro prossimo venturo, per non sentirsi i discendenti degli schiavi di epoca romana, gli oggetti macchina potrebbero ergersi a novelli Spartaco, ribellarsi e bloccare le vite individuali, sociali e lavorative di umani, diventati nel frattempo un po’ più stupidi, sicuramente più pigri e fragili e forse ormai incapaci di reagire.

Le nostre auto sono diventate dei computer potenti, autonomi e indipendenti. Lanciate a folle velocità verso il futuro, ci dicono cosa dobbiamo fare, ci suggeriscono marce da cambiare ma anche percorsi e itinerari, si fanno promotrici di messaggi promozionali e ci tengono in contatto con il mondo oltre a permetterci fantastiche esperienze ‘surround’ di tipo musicale e di addormentare i bimbi e le nonne con la visione dell’ultimo video di Pegga Pig, di film come Quo Vado o del remake di Colazione da Tiffany.

Le nostre auto sono così intelligenti da guidarci nel traffico e nella nebbia, dal saper parcheggiare da sole e comunicare tra di loro. Gli eventuali incidenti sono colpa nostra perché il computer di bordo è diventato infallibile o per lo meno ci ha convinto che lo sia. Se si guastano, aprire il cofano può solo servire a indicare ad altri che l’auto si è fermata, che non sappiamo cosa fare e ci stiamo chiedendo quanto fragile possa essere la tecnologia in alcuni frangenti e momenti…..quando ci abbandona o letteralmente ci lascia a piedi. 

Gli arei su cui viaggiamo sono missili lanciati da una destinazione all’altra su traiettorie sperimentate mille volte dai simulatori di volo e giocattoli nelle mani di piloti in cerca di passatempi tra un intervento e l’altro del pilota automatico. Ed è meglio non ricordare quanto deve essere risultato lungo questo intervallo di tempo per i passeggeri del volo Lufthansa, portato a schiantarsi su una montagna da un giovane pilota in crisi di nervi e affetto da forme di depressione sfortunatamente non percepite per tempo. Il computer di bordo ha eseguito la sua missione fino in fondo, seguendo la rotta suggerita anche a costo della sua distruzione. Una manifestazione di scarsa intelligenza ma paragonabile a quella del pilota da cui ha ricevuto gli ultimi ordini. 

Il viaggio è monitorato, nuvola per nuvola, grazie a tecnologie avanzate, RFID, GPS, e transponder che registrano ogni movimento e lo comunicano lontano. Se poi qualcuno, per sbaglio o per scelta stacca il transponder e chi era preposto a ricevere il segnale si trova impegnato in una pennichella o sogno notturno, lo stesso aereo supertecnologico sparisce dagli schermi e rischia di diventare un nuovo mistero che sarà analizzato dai numerosi programmi Voyager (Kazzenger) ospitati in tutte le televisioni del mondo. Nessun riferimento all'aereo della Malaysian Airlines.....naturalmente! 

A diventare sempre più intelligenti sono anche le nostre abitazioni trasformatesi in contenitori intelligenti di oggetti a loro volta dotati di intelligenza e tra loro interconnessi. La macchinetta del caffè sente la sveglia tecnologica che interrompe il sonno notturno, conosce le abitudini e le tempistiche delle attività post-risveglio e si predispone ogni mattina a servire un caffè schiumoso al latte e alla giusta temperatura ogni mattina e all’orario perfetto.

La giornata è resa efficiente, divertente e sociale dai numerosi dispositivi mobili di personal computing che ci accompagnano in mobilità, da casa all’ufficio, sul treno come al parco. Sono dispositivi che ci ritornano/servono informazioni contestualizzate e aumentate, sugli spazi e gli ambienti che visitiamo, ma comunicano anche ad altri dove siamo, cosa facciamo, in cosa siamo impegnati e con chi lo siamo.

Le loro tecnologie non sono invadenti ma riempiono ogni attimo della giornata con messaggi, SMS, notifiche, email, immagini e informazioni. Reclamano di non essere spente e si fanno apprezzare per il servizio che propongono come se il silenzio o la disconnessione o l’isolamento sociale fossero per definizione situazioni da rifuggire perché tali da rendere infelici e scontenti. I nostri dispositivi mobili si suggeriscono anche quale musica ascoltare, quali notizie leggere ma soprattutto quali prodotti comprare.

Più che strumenti di comunicazione sono diventati mezzi di promozione pubblicitaria, incantatori di serpenti sempre pronti e bendisposti a decantare bontà e qualità di qualsiasi marca o prodotto che attraverso loro trovano nuovi mercati e successi commerciali. Spegnerli non serve a nulla. Quando li si riaccende ripropongono tutto ciò che si era perso o che non erano riusciti a propinare prima.

La sera, stesi sui divani o in comodi letti Ikea la tecnologia ci raggiunge nella forma di TV intelligente. È diventata SMART in termini di componenti tecnologici e telecomandi ma soprattutto perché conosce molto di noi e delle nostre abitudini. La sua conoscenza deriva dalle informazioni che le abbiamo comunicato noi stessi o tramite la connessione con la rete di cui è dotata e che può usare per sbirciare i nostri profili sociali online, trarne interessanti conoscenze utili a rendere soddisfacenti i nostri programmi serali, ma anche a personalizzare proposte commerciali o di spettacoli contenenti promozioni e pubblicità che sembrano essere state costruite solo e soltanto per ogni singolo utente e telespettatore.

La TV intelligente è capace di guardare in anteprima film e programmi per riproporli in seguito, in modo che nulla vada perso. È capace anche di informare e aggiornare su quanto un determinato programma, una radio o una canzone abbiano trovato il gradimento del pubblico e se abbia determinato una tendenza o moda. Un grande aiuto che chi ama essere trendy e non perdersi qualsiasi occasione di apparire, presenziare e fare esperienza con nuovi programmi, serie televisive o film che servono a riempire di contenuti la vita sociale e a dare forma a stili di vita condivisi.

Chi ama il giardinaggio non deve illudersi di praticare le sue attività in zone liberate dalla tecnologia. Tecnologiche sono le sementi cosi come le terre artificiali che si comprano nei centri di giardinaggio ormai sparsi ovunque e fino sotto casa. Manipolate e geneticamente modificate sono le numerose erbacee che trapiantiamo, così come i gerani che non durano mai più di una stagione, perché configurati per una sopravvivenza e fluorescenza limitata nel tempo e per una dipartita programmata per lasciare posto a futuri e ripetuti acquisti primaverili.

Molto tecnologiche sono le serre così come i concimi e i rinforzanti vari che si usano per costruire in casa, mini capolavori floristici che durano una nottata. Tecnologica è la cultura e la produzione di verdure in serre idroponiche e futuristiche che non vedono mai la terra e neppure il buio della notte. Non è lontano il tempo in cui le piante, per comunicarci che sono pronte per essere cucinate, cotte e mangiate, ci manderanno delle email o dei messaggini (“Hay cosa aspetti? Non vedi che muoio dalla voglia di fare quattro salti in padella?”).

A mandare un messaggino sarà anche il terreno della serra o del vaso per segnalare la carenza di acqua, l’invasione di animaletti strani o formiche e la voglia di rinascere ripulito e dissetato. La pulizia del praticello all’inglese sarà presa in carico da robot tecnologici sempre in movimento che impediranno all’erba del giardino di crescere troppo, di espandersi e che faranno a gara, come nuova specie impegnata nella lotta per l’evoluzione, con lumache e lumaconi per il controllo del territorio. E chissà che tutte queste attività, messaggini e iniziative non trovino spazio anche su Facebook e Twitter. Vi immaginate i cinguettii degli uccellini rimpiazzati da quelli tecnologici, tutti uguali in tonalità, lunghezza e temperatura a quelli di Twitter

Mentre robottini e sensori vari si prendono cura di piante, vasi, aiuole e giardini, la vostra abitazione tecnologica fa in modo che la vostra vita casalinga sia una semplice attività di supervisione e controllo. A cucinare ci pensa il forno a microonde intelligente, il forno a gas per riscaldare la pizza si attiva mentre prendete l’ascensore o fate una doccia, il frigorifero ha già ordinato per voi tramite il portale di commercio elettronico della Esselunga il latte e la birra in via di esaurimento.

E dopo aver cenato a rassettare e pulire tutti ci pensano altri oggetti intelligenti o, per chi può permetterseli, assistenti personali, cyborg capaci anche di interagire ed eseguire ordini vocali. Tutti questi oggetti sono tra loro collegati, possono interagire, comunicare e sincronizzarsi e tutto per il massimo piacere dei loro proprietari e utilizzatori, senza distinzione di genere.

E se si mettessero a spettegolare durante le attese che caratterizzano le loro attività in cucina? Di cosa potrebbero parlare e dove troverebbero gli argomenti? Facile, in Rete e sui Social Network che frequentano con i loro padroni in modo da comunicare messaggi e notifiche durante il giorno (“Hey Luca, a che ora pensi di arrivare a casa questa sera? Ti andrebbe una pasta aglio, olio e peperoncino o vuoi che dica al frigorifero di ordinare alla Coop una pizza al trancio?”).

 

 

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