
Concetti probi e ineccepibili possono voltarsi in incubi e iatture. Quanto ci si sentiva civili e lungimiranti, in passato, nel curare di essere sempre aggiornati!
Due o tre quotidiani al dì, riviste, libri, cinema, mostre, concerti, teatro. In tutti i temi dell' attualità, nei vari settori, si doveva avere almeno un' infarinatura, per non trovarsi sprovveduti e dover ammettere malinconicamente: non l' ho visto, non l' ho letto, non ci sono statao stato, non so di che si parla. Nei corsi d' aggiornamento per docenti (che li seguivano spesso su base volontaria e rinunciando a parte del loro tempo libero) si esprimeva la necessità dello studio continuo, per tutti, a partire dal luogo che allora era considerato alla base della società: la scuola.
L' aggiornamento era una qualità, non una merce venduta con un nome suggestivo e vagamente ricattatorio. In generale, allora, si aveva l' idea che i tempi corressero, e noi dietro.
Ora i tempi hanno corretto l' idea medesima. Stai scrivendo, per quanto ne sai tu potrebbe anche essere la nuova Critica della ragion pura: hai qualcosa in testa, le dita corrono sulla tastiera, hai spento il telefono perché è una mattinata buona.