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Libertà vigilata. La lotta per il controllo di internet

Libertà vigilata. La lotta per il controllo di internet

25 Giugno 2021 Redazione SoloTablet
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BIBLIOTECA TECNOLOGICA - A trent’anni dalla nascita del web, Internet ha cambiato radicalmente fisionomia, la rete è mutata e da luogo orizzontale è divematata sempre più un sistema centralizzato, sempre plurale e con mille attori ma nelle mani di pochi. Da questa premessa parte la riflessione e la condivisione di esperienze di David Kaye. Collaboratore per le Nazioni Unite su temi quali il diritto di parola e la protezione della libertà di espressione, Kaye stende un saggio agile in cui autobiografia, interviste, testimonianze e materiali di ricerca strutturano una disamina del rapporto tra Internet, politica e società alla luce della storia recente. Se la blogsfera degli anni Novanta era un luogo brulicante e difficile da governare, oggi il web è invece uno spazio dominato dagli algoritmi, in mano a poche compagnie che ne detengono il monopolio, costruendo un ecosistema di passività. Concentrate sul guadagno, queste compagnie hanno poi lungamente ignorato l’aspetto politico e sociale del potere acquisito con la loro diffusione, trovandosi infatti in pochi anni, da aziende private, ad amministrare gran parte dello spazio di dibattito pubblico e dimostrando la loro impreparazione nel gestirlo.

Il libro Libertà vigilata. La lotta per il controllo di internet di David Kaye è pubblicato in Italia da Treccani


Da qualche anno i guru del web stanno mettendo in discussione il dogma secondo cui internet sarebbe il luogo per eccellenza della libertà di espressione e del libero scambio tra le persone.

Ma se le cose non stanno più così, qual è il livello di controllo? Forse il nostro approccio cambierebbe se ci rendessimo conto che il web è sempre più il luogo in cui la libertà vigilata e in cui le persone passano molto tempo: in rete la gente si conosce, scambia opinioni, si innamora: dialoga di politica e di sesso allo stesso tempo.

David Kaye con Libertà vigilata firma un appassionane reportage, un’indagine informata sui pericoli che la democrazia sta correndo, ma anche un richiamo forte a come trascorriamo la nostra quotidianità affidando dati e pensieri a chi potrebbe farne uso in maniera indiscriminata. Se il nostro presente è sotto controllo, il futuro è già sotto scacco.

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