Sempre connessi. Per non perdere le tracce dei propri ragazzi tra facebook e social network. Una guida per genitori ed insegnanti
"Al giorno d'oggi l'adolescente vive in un contesto socioculturale e tecnologico iperattivo, sovraccarico di stimoli che sembrano non lasciare spazio alla riflessione sul proprio futuro e al raggiungimento di certi obiettivi. Sembra che si sia assopita la caèacità di analisi dei propri sentimenti e del proprio vissuto emozionale, lasciando prevalere la soddisfazione ummediata di bisogni primari relativi al presente. Così facendo, la noia prende il sopravvento. I giovani sono spesso scontenti di quello che fanno, delle proprie famiglie e delle proprie esperienze. In un contesto di questo genere, i genitori rappresentano comunque un modello di vita per i loro figli."
Il libro si rivolge principalmente ai genitori e agli insegnanti interessati, come recita il sottotitolo del libro, a "non perdere le tracce dei propri ragazzi tra facebook e social network". È un libro pubblicato nel 2013, in piena rivoluzione social newtorking online, che ha saputo cogliere alcuni dei fenomeni che oggi molti adulti stanno conoscendo e sperimentando nelle loro pratiche genitoriali e/o didattiche. Uno di questi fenomeni è la sparizione del privato all'interno degli spazi pubblici della Rete e di piattaforme come Facebook che servono ad ospitare e a condividere pensieri, sentimenti, solitudini, rabbie e paure, idee politiche e desideri reconditi, ma anche a sperimentare pratiche poco rispettose o violente nei confronti degli altri, come quelle che si esprimono in azioni di bullismo digitale, di sexting e stalking online.
Dal diario segreto e personale molti ragazzi e ragazze sono passati al diario online nella speranza che qualcuno presti loro attenzione, li ascolti e dialoghi con loro. Ciò che una comunità familiare dovrebbe sempre fare e che nella realtà raramente avviene. Ciò che, anche online, raramente offre risultati positivi perché un legame virtuale non è necessariamente più sincero o solido di uno reale. Consapevole delle nuove difficoltà delle famiglie, l'autrice del libro corre loro incontro con una proposta di aiuto tutta costruita sulla contrattazione amichevole e affettuosa e priva di ogni forma di demonizzazione o proibizione.
Le nuove dipendenze che gli adolescenti di oggi sviluppano rispetto agli strumenti tecnologici come Internet, vidogiochi e social network, non vanno nè sottovalutate nè drammatizzate. Servono una maggiore attenzione e una minore distrazione, una maggiore conoscenza tecnologica e una ancora più grande delle nuove solitudini che sempre nascono nelle fasi adolescenziali caratterizzate dalla ricerca di un'identità, di autostima personale, del riconoscimento degli altri e da grande inceretezza. Una navigazione solitaria dentro queste problemtiche sperimentata attraverso gli strumenti tecnologici rischia di generare dipendenze compulsive, comportamenti rischiosi e di non generare alcun risultato concreto e positivo.
La navigazione dei ragazzi negli spazi sociali online non deve essere proibita ma resa meno solitaria perché accompagnata e partecipata. Conoscere la tecnologia praticandola significa conoscere gli spazi frequentati dai ragazzi e diventare più credibili nei loro confronti quando si comunica con loro. Vivere le loro esperienze può facilitare la comprensione dei loro comportamenti che li porta a raccontare in rete ogni frammento della loro giornata, condividendo emozioni, nell'attesa che vengano commentate o controllando in modo compulsivo se gli amici hanno risposto sulla bacheca personale.
Le machine al lavoro, gli umani senza lavoro felici e contenti!
Ai genitori e agli insegnanti l'autrice offre strumenti intellettuali per osservare in modo diverso il microcosmo familiare e scolastico e per uscire fuori dai modelli vigenti fatti di rapporti affettivi (la famiglia come guscio che ha perso la capacità di fare da guida) nei quali non c'è più autorità e i figli devono essere difesi a tutti i costi. Tra gli strumenti ci sono anche quelli tecnologici e una nuova apertura mentale che permetta di conoscerli, usarli e valutarli criticamente.
La rete è una grande risorsa per condividere emozioni e opinioni, ma un suo utilizzo illimitato può portare alla dipendenza e dare luogo a forme di disagio che possono compromettere i rapporti umani conducendo a una visione distorta della realtà. Genitori, educatori ed insegnanti osservano increduli e spaventati i giovani spendere un tempo crescente online e sembrano incapaci di reagire, di spiegarsi cosa li spinge e di controllarli. A questi adulti questo libro offre innumerevoli spunti, riflessioni, test e informazioni che possono aiutare una riflessione critica sullo stato della famiglia e della scuola nell'era tecnologica e dei nuovi media, a capire come i ragazzi intendano e vivano i loro spazi e a non sottovalutare i rischi che un'esposizione mediatica di questo tipo comporta quando si gioca con la propria identità.
La famiglia, scrive Calabretta, non è più l'unico punto di riferimento. I ragazzi e nativi digitali subiscono l'influenza dei nuovi media, della televisione e di Internet e hanno trovato nel social network il loro nuovo ambiente familiare, sociale, psicologico e esperienziale.
Nessun genitore riuscirà a impedire loro di abitare gli spazi digitali ma la loro esperienza online potrebbe essere cambiata in meglio da adulti capaci di fare da compagni di viaggio, disposti ad ascoltare e a leggere le varie domande emergenti dalle inquietudini, solitudini e difficoltà espresse, attraverso contenuti e comportamenti di vario tipo, online. Il viaggio deve essere fatto nella consapevolezza che "i social network stanno notevolmente cambiando le vite dei giovani, ma non bisogna attribuirgli troppa importanza."
Autore
Maria Calabretta, docente di scuola primaria, con laurea in Psicologia, è presidente di A.DISA.G (Associazione Disagio Giovanile) Onlus per la prevenzione, la promozione e il sostegno psicologico del benessere emotivo dei ragazzi (www.adisag.it). Ha pubblicato anche Le fiabe per...affrontare il bullismo (2009) e Le fiabe per...affrontare litigi e conflitti (2011)