Il libro Il problema mente-corpo - Da Platone all'intelligenza artificiale di Marco Salucci è pubblicato da Thedotcompany
Lo studio del “problema mente-corpo” (cui è dedicato un intero settore della filosofia: la filosofia della mente) è uno dei problemi più importanti e indagati della nostra epoca poiché, in sostanza, è il problema della natura stessa e quindi anche del destino di ogni essere umano.
Nel discutere di tale problema non ne va della struttura dell’atomo o della realtà dei numeri, ma ne va di noi stessi. Gli stati mentali sono riducibili a stati fisici? Ci sono differenze essenziali fra la mente e la natura e, se sì, quali sono?
Possiamo rispondere a tali domande o ci scontriamo con limiti cognitivi insuperabili?
Di fronte alle difficoltà poste dal problema mente-corpo, oggigiorno si possono assumere due atteggiamenti: quello degli ottimisti, i quali ritengono che il problema derivi dall’attuale stato delle conoscenze ma che un giorno, con il progresso della scienza, potrà ricevere una risposta soddisfacente, e quello dei pessimisti o meglio dei “misteriani” come amano definirsi, per i quali il rapporto mente-corpo non è un problema ma un mistero, destinato perciò a rimanere per sempre irresolubile.
Le machine al lavoro, gli umani senza lavoro felici e contenti!
L’atteggiamento ottimista può essere esemplificato da Crick (scopritore, insieme a Watson, della catena del DNA) che nell’ultima parte della sua vita ha proposto di avviare un programma scientifico di ricerca per lo studio della coscienza, mentre la posizione dei misteriani è invece autorevolmente rappresentata da McGinn, secondo cui il problema mente-corpo rappresenta un vero e proprio limite cognitivo della specie umana, un problema la cui soluzione va al di là delle capacità intellettive umane, più o meno come l’algebra va al di là delle capacità cognitive dei criceti.
Autore
Marco Salucci, dottore di ricerca e docente di filosofia, è stato ricercatore assegnista, professore a contratto e cultore della materia presso le facoltà di Filosofia e Psicologia dell’Università degli Studi di Firenze, nonché membro del Direttivo della Sezione fiorentina della Società Filosofia Italiana. Si è interessato particolarmente alla filosofia del linguaggio e alla filosofia della mente. È autore delle monografie: Segno ed espressione in B. Croce (Firenze, Arnaud 1987), Materialismo e funzionalismo nella filosofia della mente (con il contributo del CNR, Pisa, ETS 1996), Mente/corpo (Firenze, La Nuova Italia 1997), La teoria dell’identità (Firenze, Le Monnier 2005); curatore di G. de Cordemoy, Discorso fisico della parola, con un intervento-prefazione di Noam Chomsky (Firenze, Arnaud 1990); coautore del manuale Viaggio nella filosofia (Palumbo, Palermo 2004, 2008). Fra i suoi saggi dedicati alla filosofia della mente in volumi collettanei: L’argomento della conoscenza, in R. Lanfredini, Forma e contenuto (Milano, LED 2002); La teoria dell’identità e la sua giustificazione, in R. Lanfredini, Mente e corpo (Milano, Guerini editore, 2003); The Envious Frog, in A. Peruzzi, Mind and Causality (J. Benjamins P., Amsterdam-Philadelphia, 2004). Ha tradotto W. Bechtel, Filosofia della mente (Bologna, il Mulino 1992).