William Mitchell è l'autore del libro 'La città dei bits' pubblicato anche in lingua italiana nel 1995 da Electa nella collana Documenti di architettura. Il volume è stato curato da Sergio Polano.
L'autore, massimo esponente della School of Architecture and Planning del MIT (sede anche del MediaLab di Negroponte e Co), affronta nel suo volume il tema complesso e avvincente delle nuove tipologie costruttive online.
Mitchell sostiene che l'architettura dello spazio digitale è una nuova frontiera anche professionale: uno spazio che è possibile e necessario ideare ed edificare in modo appropriato ricorrendo alle competenze di architetti informati dell'esistenza e consapevoli dell'importanza dei nuovi "luoghi", nonché specificamente preparati all'affascinante impresa di costruire le città dei bits.
🐞 🐞 Da smart city a smart land
Collegarsi, telemanipolatori, interfaccia, World Wide Web, @home sono solo alcuni dei termini che l'architetto "virtuale" si trova ad affrontare.
Tutti i temi trattati nel libro e sempre presenti nelle riflessioni e negli scritti di Mitchell sono interessanti per una rilettura alla luce dei molti progetti in corso sull'agenda digitale italiana, le smart city, la diffusione del wireless, l'introduzione delle nuove tcnologie Mobile e tablet ecc.
In una intervista del 1998 è possibile capire meglio il pensiero dell'autore e trovare molti spunti per meglio comprendere e analizzare le molte novità tecnologiche di oggi.