"Più il mondo si restringe per l'effetto relativistico delle telecomunicazioni e più si produce violentemente lo scontro delle situazioni, con il rischio di un CRAC economico e sociale che sarebbe semplicemente il prolungamento del CRAC VISIVO di quel mercato del visibile in cui la bolla virtuale dei mercati finanziari (inter-connessi) non è altro che la fatale conseguenza della bolla visiva di una politica diventata a un tempo PANOTTICA e CIBERNETICA"
Autore
Paul Virilio (Parigi, 4 gennaio 1932) è filosofo, scrittore, urbanista, teorico culturale ed esperto di nuove tecnologie francese. Noto principalmente per i suoi scritti sullo sviluppo della tecnologia in relazione alla velocità ed al potere, con vari riferimenti all'architettura, l'arte, la municipalità e le forze armate. È uno dei grandi vecchi (unitamente a Michel Foucault, Gilles Deleuze, Felix Guattari, Edgar Morin, Jean-Francois Lyotard e molti altri) del pensiero francese. Inventore del concetto di dromologia (la scienza della velocità) Virilio è famoso per avere sostenuto che la logica dell'accelerazione è alla base delle trasformazioni e dell'organizzazione del mondo moderno. Molti dei suoi pensieri e il contributo da esso dato alla elaborazione teorica di questi anni sono rimasti poco compresi da molti teorici della postmodernità. Non ama viaggiare fuori dalla sua Parigi ed è raro vederlo in convegni o seminari. Oggi è completamente dedicato allo studio e alla scrittura e all'impegno in attività assistenziali a sostegno delle persone senza casa di Parigi.
In questo libro, anche riprendendo tematiche a lui care e trattate in altri libri, Paul Virilio analizza in modo critico l'era della postmodernità elaborando una critica spietata degli eccessi della scienza contemporanea interrogandosi sulla sua civilizzazione o militarizzazione. La tesi sposata dall'autore è evidenziata fin dal primo paragrafo nel quale descrive una scienza, sempre più tecno-scienza, non più finalizzata alla scoperta di una verità utile all'umanità, ma impegnata in un'evoluzione che la vede alla ricerca continua di maggiori performance fino a un limite estremamente pericoloso, fatto di nuove tecnologie per la clonazione, l'eutanasia tramite computer, la produzione di alimenti transgenici, allevamenti di mucche pazze, ecc.
Il libro è ricco di riferimenti all'attualità. Dalla politica all'economia, dal cinema, all'arte, dalla moda alla pubblicità, non vi è argomento su cui non si eserciti l'ironia feroce del filosofo francese. Punto di partenza è l'analisi della rapida diffusione delle nuove tecnologie e delle piattaforme informatiche e computerizzate che sono diventate la forza motrice del processo di globalizzazione e della interconnessione mondiale di Internet. Quest'ultimo in particolare viene visto da Virilio come uno strumento dalla doppia faccia, ricco di opportunità e libertà ma anche capace di generare effetti collaterali, non tutti percepibili dai naviganti attuali che si sentono come i viaggiatori in prima classe del Titanic ma non sanno che sulla loro strada c'è un iceberg che li aspetta.
La mancata consapevolezza o percezione del rischio deriva anche dall'eccesso di informazione che genera un surplus cognitivo e attiva processi di disinformazione (non informazione) che finiscono per influenzare la vita di tutti modellandone comportamenti, stili di vita e modi di pensare e per fare emergere l'uomo massa dell'era tecnologica.
Le machine al lavoro, gli umani senza lavoro felici e contenti!
Un altro aspetto della tecnologia preso di mira da Virilio in questo libro è il ruolo prevaricante dell'immagine e l'emergere di un voyeurismo di tipo universale frutto anche delle molte dirette televisive e internettiane a cui ci si espone. La componente visiva è analizzata dall'autore anche in un capitolo dedicato all'arte contemporanea mentre la critica più radicale è riservata alla esigenza continua di nuove performance di una tecnoscienza diventata e praticata ormai come uno sport estremo, da ricercatori e scienziati, produttori e consumatori. Tutti alla ricerca di benefici e vantaggi immediati e quasi incuranti degli effetti collaterali e delle aberrazioni che ne possono derivare.
A Virilio al contrario queste aberrazioni interessano molto e sono perfette per giustificare il suo catastrofismo cosmico che lo porta a vedere nella MIR, la stazione orbitante russa decrepita e pronta a precipitare, l'esempio del dominio delle macchine sull'uomo e simbolo di catastrofi prossime venture.
Chi decidesse di leggere questo libro deve prepararsi a un pamphlet piuttosto che a un saggio argomentato e deve essere preparato a una visione catastrofista non condivisa da molti in questo periodo di accelerazione tecnologica vissuta, anche dagli utenti, come positiva e ricca di benefici. Chi ha letto e condivide i testi più entusiasti e tecnofili di autori come De Kerckove scoprirà nelle argomentazioni di Virilio numerosi spunti per praticare l'arte del dubbio e trovare utili antidoti alle ideologie tecno-scientifiche correnti e per non aderire a nessuna chiesa, setta o religione tecnologica esistente.
Scheda libro
Titolo intero: La bomba informatica
Titolo originale: La bombe informatique
Genere: Filosofia
Listino: 14,50
Editore: Cortina Raffaello
Collana: Scienza e idee
Pagine: 150
Data uscita: 19/01/2000
Bibliografia
- Città panico. Cortina Raffaello, 2004.
- La bomba informatica. 1999.
- L'incidente del futuro. 2001.
- Pure War. New York: Semiotext(e), 1997.
- Velocità e politica: saggio di dromologia, Milthipla, Milano, 1981
- L'Università del disastro, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2008.