Il libro Tecnomagia. Estasi, totem e incantesimi nella cultura digitale di Vincenzo Susca è pubblicato in Italia da LUISS
Possiamo fidarci dei nostri consulenti digitali?
La tecnomagia ordita da streamer, tiktoker, memer e influencer - tra le pieghe e le piaghe del capitalismo neo-liberale - ci strega, costringe e vampirizza, al contempo assembrando corpi, calamitando emozioni, risvegliando passioni arcaiche e innescando visioni futuriste. All'apice della sua storia, ogni tecnica assume sempre una risonanza magica dai tratti stupefacenti e spaventevoli, accompagnati dall'obsolescenza di ciò che essa si lascia dietro.
Nell'epoca attuale tale processo investe l'essere umano, divenuto l'oggetto, e non il soggetto, di una metamorfosi che trascende e supera le sue qualità razionali, biologiche e sociali.
La panoplia di emoji, troll, fake world, story, creepypasta, challenge, nude e avatar nei flussi del Web, così come la proliferazione di vecchi e nuovi feticci nella vita quotidiana, rivelano una verità insorgente nel nostro tempo: la tecnologia cessa di essere l'arte del logos e non si manifesta più come una mera serie di strumenti grazie ai quali risolvere problemi, svolgere compiti e agire sul mondo.
Essa si trasforma - su Instagram, Tik Tok, Twitch o OnlyFans - in una tecnomagia atta a favorire la comunione di comunità, macchine, forme organiche e inorganiche intorno a passioni, icone e totem, nell'ambito di catene senza fili di cui l'individuo non è più l'attore principale.
La tecnomagia è una danza sulle rovine, l'estasi nel cuore della distopia.