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Qualcosa di grosso

Qualcosa di grosso

15 Luglio 2024 AIXA
Il commercialista Grossi propone a Serena e Gigi di mettere da parte querele, rancori, di accantonare le perdite, di dirottare le somme non produttive in qualcosa per cui vale la pena aspettare, in qualcosa di grosso. A nessuno dei due viene da ridere per il cacofonico accostamento prodottosi nella mente di ciascuno di loro. Nemmeno da ridacchiare. Troppo importante la situazione per suscitare ilarità, troppo ansiosi di conoscere in che consiste questo qualcosa partorito da cotante personaggio.

Dal silenzio che segue deduco che i nostri si muovono sulla sedia cambiando posizione. Magari si guardano intorno o cercano degli specchi finti da dove possono essere visti.

In giro ci sono solo quadri antichi. Sicuramente ci saranno telecamere, ma ben nascoste. Siamo nella famosa Sala? O nell’antisala? Forse davvero ci hanno dato appuntamento proprio nella Sala. A prima vista non si nota nulla di particolare. Eppure l’intuito femminile mi dice che sì! Avranno - chi, non lo sappiamo - senz’altro avranno escogitato qualche trucco per confonderci.

Grossi termina di riordinare le carte. Forse è il suo modo abituale per riordinare le idee. Ha colto l’ultima frase di Serena. E commenta: sapete perché nei secoli addietro le donne venivano mandate al rogo più numerose che gli uomini? Perché con la faccenda, ora del cuore ora della pancia, non volevano sentire ragioni. Proviamo a riassumere. Voi che avete in mano? Dei contratti tra privati che trattano la compravendita di cripto-monete e roba così: voi chiamateli come volete, NFT, Ama, ecc. Io li definisco dei pezzettini del mondo virtuale che verrà. È corretto? Sì! No, non avete nessun contratto, tutto viene gestito a voce. Gomito a gomito. Riccardo De Santis in pratica al vostro posto compra / ha comprato col vostro cellulare pezzettini del nuovo mondo. E per un po’ le cose sono andate bene. Anzi, benissimo. Tant’è vero che avete deciso di aumentare la posta. Perché ci sono stati dei buoni guadagni all’inizio. Avete pagate le tasse per questi guadagni? Li avete inseriti nella dichiarazione dei redditi? Nulla di nulla. E, a fronte di anticipazioni di denaro che il De Santis investe per vostro conto, a vostro nome, avete firmato un contratto privato per la cessione di parte delle vostre attività. Contratti mai depositati, mai registrati, mai supervisionati da un professionista. Ho riassunto bene? Ora io più che rivendicazioni ci vedo una montagna di problemi! Voi andate a presentare le vostre rimostranze davanti a un giudice, che probabilmente non conosce le pieghe del mondo virtuale, vi presentate a mani vuote senza avere in mano un pezzo di carta. Hanno usato violenza per estorcervi il denaro? Obbligato a investirli in un certo modo contrario al vostro volere? Vi hanno promesso dei favolosi guadagni che una volta sono arrivati e un’altra volta no. Può succedere. Il quadro io lo vedo così: un giudice da un lato si trova un De Santis e dall’altro due sprovveduti come voi - detto senza offesa - senza documenti in mano, due persone che vorrebbero arricchirsi in fretta; da che parte vede la ragione? Non beccate niente per gli investimenti sbagliati, mentre voi avvalorate la pretesa sulle vostre proprietà, cosa che finora era solo una scrittura privata.

Sospiro e pausa.

Comunque, vi assicuro che alla fine nessuno perderà il capitale investito. Anzi, mi sembra che già abbiate ricevuto dei nodi che andrebbero a risollevare la situazione. Voi sapete meglio di me di che si tratta. È corretto?

Beh sì, abbiamo sotto di noi cinque account...

Che dovrebbero darvi a cascata dei benefici maggiorati!

Ascoltate bene, io sono arrivato ad essere un commercialista; mio padre e mio nonno esercitavano il mestiere di fattore per conto dei signori De Santis. I quali in tempi addietro non permettevano ai mezzadri nemmeno di rivolgere loro la parola. Tutto passava attraverso l’intermediazione di mio nonno prima e successivamente di mio padre. Poi le cose sono cambiate in fretta. Ma non così tanto come sembrerebbe. Oggi con la globalizzazione, la tecnologia che avanza rapidamente, quel poco di dialogo, rispetto o spirito collaborativo tra le classi è venuto di nuovo a collassare. In conclusione - fedele all’antico ruolo di mediazione per il bene di tutti - questi documenti che mi avete sottoposto, in mano vostra non valgono un gran che, testimoniano che qualcuno può rivendicare la metà di quel che avete. E basta. Me li lasciate e vedo di trarne, per tutti, il maggior profitto. Per il buon nome della famiglia, in assenza di Riccardo in giro per il mondo, la famiglia ricompone i cocci; si mette le mani sulle sue carte e se ne fa un bel falò. In cambio voi da subito ritirate le denunce. Mettete le cose a tacere. Se non vi fidate, quella è la porta. Ma prima permettetemi di allargare gli orizzonti. E osservare in prospettiva le cose dando il giusto valore alla parte buona dei vostri investimenti. Ho fatto un lavoro investigativo e scoperto che sì, ci sarebbe in ballo...

Da dove mi vengono queste informazioni? Ovvio, dalle telecamere, dall’impianto di videoregistrazione presenti nell’edificio. Altrimenti perché Grossi si è preso la briga di convocare Serena e Gigi nella Sala vescovile? 

Qualcosa di grosso, ripete il  commercialista. Si possono dirottare le somme bloccate, improduttive, in una nuova impresa dove voi potete anche non aggiungere altro denaro, non un dollaro in più. Però da questa nuova impresa potete ritirare i guadagni. Perché ho detto un dollaro e non un euro? Perché si tratta di un progetto internazionale. Decentrato, regolato da smart contract, paritario. Si ha tra le mani un territorio in un'isola delle Filippine dove costruire la nuova dimora. La proprietà sarà di tutti. Sarà suddivisa in token. Voi avrete i vostri token rappresentativi della superficie e dell'attività in costruzione. Unico requisito dei token: non si possono scambiare prima di due anni. Ovvio, da tenere presente che nella old economy gli investitori e le banche, i finanziatori in prima fila si impegnano a non vendere le azioni per ben cinque anni. Anni cinque. E siccome qui si parla di elusione, (notare bene, non evasione di fondi per cui si infrangerebbe la legge, la elusione è quella che praticano le grandi imprese per non pagare le tasse), mi raccomando acqua in bocca. I muri ci ascoltano. E certi impegni vanno presi alla lettera. Ci fu un tentativo in Italia di elusione alla grande, se ne ricavò anche un film. Costruirono in mare aperto fuori dalle acque territoriali una piattaforma dove risiedere al riparo dal fisco. L’Isola delle Rose. Non ebbe futuro. I tempi non erano maturi. Ora però le autorità degli Stati sono in declino, le multinazionali hanno acquisito un potere enorme. Nel caos attuale un territorio sperduto ma autosufficiente passa inosservato, soprattutto perché l'attenzione è rivolta allo scontro tra grandi potenze. Queste sono le finalità del progetto e questo è il buono da tenere ben stretto. Riempite di nuove risorse i nodi che vi hanno regalato! Voi, oltre a proporre vestiti o caffè d’ora in poi inserite nel vostro obiettivo d’impresa la vendita di un rifugio comune dove evadere. Da sempre l'uomo ha cercato, libertà, indipendenza, dove starsene in pace. Si sta lavorando per questo. Avrete aggiornamenti al riguardo.

Vacanze, budget, nulla osta. Lucia la direttrice del Centro anziani e Noemi presidente dell’associazione Amalgama parlano di tutto. E di volta in volta focalizzano l’argomento dove emerge un’affinità di vedute. Sulla tecnologia sono di tutt’altro avviso delle persone che frequentano il bar Fori imperiali e rappresentanti. L’avanzata della tecnologia associata ai progetti di utilizzo di strumenti di pagamento sempre più sofisticati mettono in crisi i loro assistiti. Carte di credito, bancomat, moneta digitale, sparizione di filiali di banca dai piccoli centri abitati, tutte queste amenità costituiscono lo spauracchio incombente difficile da affrontare. Da un lato molti anziani piuttosto avanti nell’età e dall’altro ragazzi non particolarmente dotati si trovano a mal partito. Il contante semplifica. La pluralità dei mezzi mette fuori gioco chi è più vulnerabile. Indiremo uno sciopero, sceglieremo un giorno dedicato al boicottaggio dei sistemi di pagamento digitali. E poi vediamo l’eco che questa azione avrà!

 

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