MISCELLANEA /

Tablet, bambini e rischio di assuefazione e dipendenza

Tablet, bambini e rischio di assuefazione e dipendenza

30 Maggio 2013 Redazione SoloTablet
SoloTablet
Redazione SoloTablet
share
Il tablet non è una droga ma è come se lo fosse. Sono numerose le ricerche che hanno evidenziato quanta dificoltà facciano bambini e giovani ad allontanarsi da internet e dai social network o a spegnere il loro dispositivo smartphone. Ora l'allarme viene per bambini di tre/quattro anni esposti al un uso prolungato di un iPad o tablet e diventati soggetti bisognosi di trattamenti psicologici.

Un numero crescente di esperti sottolineano il rischio di una esposizione prolungata dei bambini fino a quattro anni all’uso di un tablet. Se lasciati liberi di giocare e usare il dispositivo per tempi lunghi ogni giorno, rischiano di soffrire per effetti e disordini che potrebbero durare a lungo nel tempo. L'allarme sollevato dovrebbe catturare attenzione e interesse da parte dei genitori dei pargoli abbandonati ai giochi digitali anche per motivi non sempre propriamente educativi e formativi.

Aumentano i casi di bambini e infanti che finiscono per diventare disturbati e inconsolabili ogni qualvolta vengono privati del loro iPad o tablet con cui sono in qualche modo entrati in simbiosi. In Inghilterra (The Telegraph).è balzato all’onore della stampa ail caso di una bambina di nemmeno quattro anni che ha manifestato comportamenti compulsivi e che è stata sottoposta a terapia. La bambina è andata giorno dopo giorno aumentando il tempo passato nell’uso dell’iPad dei genitori.  Un tempo arrivato a quattro ore gionaliere e che avrebbe anche potuto essere maggiore se i genitori non avessero compreso quello che stava succedendo e non fossero intervenuti rivolgendosi a dei medici specialisti.

Il caso ha fatto emergere un fenomeno ben più diffuso e preoccupante. Sono in costante crescita i bambini che manifestano disturbi del comportamento e sintomi da dipendenza della tecnologia. Gli effetti sono assimilabili ai sintomi da assenza di droga o alcool nelle persone che soffrono di questo tipo di dipendenza.

La diagnosi di chi studia questa nuova fenomenologia è che le condizioni di dipendenza dalla tecnologia che si vengono a creare possono interferire drammaticamente  sulla abilità del bambino a creare relazioni sociali normali. Come se l’interazione umana normale diventasse una attività e uno sforzo al di sopra delle loro capacità e volontà.

Quello che emerge è un problema già noto e che le famiglie hanno affrontato all’arrivo della televisione in cucina che ha cancellato ogni conversazione a tavola e poi dalla diffusione del cellulare e dello smartphone che ha trasformato molti giovani in neuromanti sempre interconnessi e sempre meno animali sociali casalinghi. I nuovi dispositivi sembrano avere una carica attrattiva e quindi pericolosa maggiore soprattutto perché sono strumenti perfetti per la navigazione di internet e per il gioco. Il tablet e l’iPad diventano strumenti facili da usare da parte dei genitori per tenere occupati i loro bambini soddisfacendo quelle che sembrano essere richieste normali. Peccato che sfugga il rischio di dipendenza  e la necessità di intervenire per tempo.

Chi studia il fenomeno ritiene infatti che siamo solo alle prime manifestazioni e che il problema sia destinato a diventare ancora più importante nel prossimo futuro in termini di percentuali di persone coinvolte e colpite da sintomi di dipendenza dalla tecnologia sia in termini di costi per la collettività. Un problema che tede a diffondersi anche per il comportamento dei genitori che nel 50% dei casi permette ai loro figli di dedicare tutto il tempo che vogliono ai loro gadget tecnologici, cellulari, smartphone e tablet.

Il problema reale è che molti di questi figli hanno una età tra i pochi mesi e i quattro anni di vita!




comments powered by Disqus

Sei alla ricerca di uno sviluppatore?

Cerca nel nostro database