NOSTROVERSO /

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03 Gennaio 2024 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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In un mondo β€œfuori asse” dai contorni indiscernibili, un mondo guasto che sembra andare a rotoli, nel quale le certezze di molti sono minacciate, tutti sono diventati filosofi, molti praticano la filosofia e ne frequentano i festival, numerosi professionisti che la esercitano lo fanno in maniera pop, divulgativa e mediatica. Spesso lo fanno finalizzando le loro attivitΓ  a mantenere la fama acquisita, ad alimentare la visibilitΓ  online come influencer, guru e saggi del momento, a presenziare i media con scritti su richiesta o interventi nei salotti televisivi nostrani, su ogni argomento, evento o meme emergente. Inconsapevoli forse che, giocare a fare i filosofi, non fa diventare filosofi, tantomeno a vivere filosoficamente.

Poi ci sono i pochi che praticano la filosofia in modo professionale e specialistico. Sono filosofi che si pongono grandi domande e stanno dentro le grandi narrazioni o si occupano di temi oggetto di ricerche settoriali, scrivono libri difficili da leggere, non sempre facilmente comprensibili, che leggono in pochi, anche se tutti dovrebbero leggere.

Le domande e i dubbi non interessano solo i filosofi ma interpellano tutti. Le domande da porsi interrogano la realtΓ , la conoscenza e il che cosa possiamo conoscere, ci aiutano a capire cosa possiamo sperare, ma soprattutto cosa possiamo o dovremmo fare, per contribuire a dare forma a scenari futuri nei quali la tecnologia possa essere al servizio dell’umano e non viceversa.

Interrogarsi, in tempi nei quali Big Data e potenza di calcolo sembrano fornire risposte a tutti, Γ¨ percepito da molti come inutilmente faticoso. Porsi domande Γ¨ diventato difficile, tanto siamo irretiti da una (tecno)societΓ  dominata da Γ©lite di specialisti che si sono eletti a sacerdoti e governanti dell’universo mondo, amministrando moltitudini di persone comuni, isolate, informate ma ignoranti, soprattutto indifese e impotenti, guidate da ciechi, complici della prigionia in cui sono state relegate dentro le caverne tecnologiche, felicemente e ludicamente da loro abitate.

Alle domande esistenziali, filosofiche, abbiamo sostituito le innumerevoli domande che rivolgiamo alle macchine, dando loro la possibilitΓ  di comprendere sempre meglio come funzioniamo, pensiamo e agiamo, fornendo una fantastica occasione di guadagno ad aziende come Google, Baidu, ecc., che sulle β€œdomande” online hanno impostato il loro modello di business e di guadagno.

Interrogarsi, porsi delle domande, praticare il dubbio e la libertΓ  di scelta, pensare criticamente e ridare un senso alle parole sono solo alcune delle pratiche umaniste che ho proposto nel mio ultimo libro: NOSTROVERSO - Pratiche umaniste per resistere al Metaverso (https://lnkd.in/dtHseXCe ).

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