COLLABORAZIONE

01 Gennaio 2022 Etica e tecnologia
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Rispondo all'invito di Carlo Mazzucchelli, per la Challenge Oltrepassare, avendo dimenticato o forse volutamente non riuscendo, nel proteggermi con la consueta cera nelle orecchie, son caduto nella sua trappola mesmerica, avvinghiato e accalappiato dalle sue potentissime sirene suadenti, che in modo così persuasivo e delicato, dissemina nel web.

Così seguendo l'istinto mi son trovato, un poco inebetito e irretito da questa sua proposta, per tutta una serie di diverse ragioni; aderenza al tendenzialismo utopico; gusto per l'uso diverso del metaverso; abitudine alla prolungata esposizione al raggio lunare; tutto sommato, avrei deciso di partecipare, per simpatia, tra le tante parole da lui suggerite, ho scelto: collaborazione.

Collaborazione, su cui provare a dire delle cose, da un punto di vista, più pensato, un elaborato discorso, disposto in un ditirambico, approccio di senso lato, avrei abbozzato, la seguente, riflessione a porte aperte,  scegliendo per questo cimento, di puntare il mio binocolo trasformativo, per cui, ben venga "Collaborazione".

 

Collaborazione

 

Riflessione come "colla", colante, un collante potente,

che non ingessa, anzi avviluppa il fare, dinamico di persone,

amalgamandolo in commistioni di senso altro, in un elastico

andare, dove ti puoi integrare, con altri ritmi, verso un flusso,

un navigare da delfini, nel vasto mare, le onde surfare,

"collabora" in un multiplo - orat et labora - non chiederti altro di meglio,

siedi al tuo posto e datti da fare, senti gli altri già pronti?

siedi in mezzo a loro, poniti nel posto tuo, quello per te creato,

e quindi, vai, soprattutto "labora" avrai ben qualche cosa, da fare?

da pensare? da dire? da costruire? d'amare?  d'assemblare?              da forgiare?

da plasmare? da far crescere? da guardare? da contemplare?                da scrivere?

d'abbozzare? da tracciare? da scrivere? insomma esprimilo,            tirala fuori l'idea,

strappatela d'addosso, mettigli le gambe e falla fuoriuscire da te, liberala,

non passarci i giorni e le notti, a girarci intorno, in un rotondo andare

anche a fare un bel niente, giusto un pensarla nel come, al poterla realizzare,

in una vaghezza, seguirne il peregrinar, leggero, spostata da una brezza, (come "bora" leggera)

con una "azione", decisa, continuativa, perenne, tenace, quotidianità creativa.

Non sei mai solo, se sei in "collaborazione", ti muovi in un flusso,

coordinandoti, nel fluido andare, con altri tuoi simili, in assonanza d'intenti,

nell'espansa stanza, (web), la comunanza ideale avanza, si spenge la tracotanza,

s'accende la fratellanza, il buio avanza, non sei più solo qui nella stanza,

senti una presenza e se guardi bene lo vedi, è, il filo dorato della speranza,

un legame sottile, un delicato esempio di come possa essere intesa,

a volte,  la "collaborazione", tra noi le umane persone.

 

Autore

Flavio Fassio diventa, il pittore di trasformazione, il primo Aprile del 2013. Dopo quarant'anni di studio, lavoro e viceversa, nel mondo del business digitale. Prende e decide di licenziarsi, cambiando il suo stile di vita. Inizia un percorso di sviluppo artistico e progettuale, che gli permettera di trasformare il suo segno pittorico originale, in grandi mega agglomerati di flussi dati fluidi e dinamici, tutti da lui dipinti a mano libera con il suo originale segno pittorico trasformato. Questa pittura, organizza in nuove esperienze visive, a cui da il nome di: Quadro Liquido. Questo nuovo paradigma visivo, riesce a produrlo da un territorio estetico, che ha scoperto con la sua ricerca, un luogo - non più fisico -  di natura #immateriale dove si amalgamano; pensiero pittorico metafisico e creatività, generata dallo spazialismo virtuale; in un mutare di senso estetico, interagito tra l'umano e il digitale.

 Il Quadro Liquido, realizza la  - portabilità - della pittura in ambiti diversi, da quelli canonici; generando una opportunità di contemplazione della pittura trasformata, in mega flussi di luce fluidi e dinamici, da poter condividere su grandi spazi visivi. Una pittura pubblica,  - un mai visto prima - da portare sulla nostra comune storia, potendo posarlo con rispetto, sulle architetture storiche che nel tempo l’hanno costruita. L'incontro con Carlo Mazzucchelli avviene, su LinkedIN, attraverso la parola "NOSTROVERSO" di cui Carlo e l'ideatore ,partecipo la sua idea, condividendone con lui la stessa accezione e il desiderio di attuarne una possibilità umanizzante.  Per cui il concetto  "NOSTROVERSO" , mi aiuta nella sua immediatezza, nel definirne l'ambito finale di contestualizzazione, che il QuadroLiquido, redirige con - portabilità - per una sussistenza di pittura effimera. Sarò sempre grato a Carlo; per questo dono; per la pubblica condivisione del suo pensiero, che ogni volta, trovo molto denso di senso; assolutamente ispirante rispetto a parallelismi e tangenti di pensieri, che sempre nella testa, frullano in una turbinazione, d’amalgamtato disposto, che neanche a Ferragosto, trovano un posto, per stare fermi a posto, nella fresca ombra d'un disposto riposto, fuori da questo avanzato livello d’avanposto d’arte.

Per ulteriori info vai al mio sito: #immateriale arte Quadro Liquido

Leggi altre storie sul mio blog: il Quadro Liquido Blog

Poesie sul canale Spotify: il pittore e anche poeta.

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