[gen·ti·léz·za]
Gentilezza è la parola da sviluppare, coltivare e praticare per la nostra crescita personale.
“Quanto sei gentile!“.
“Sei sempre così gentile“.
Il senso che arriva dalla parola gentilezza sembra astratto. Ma quando so-stiamo nelle due espressioni si percepisce un moto affettuoso, un senso di cura, di attenzione, di interesse, accompagnati da un morbido sorriso.
E questo leva i possibili dubbi alla considerazione che la gentilezza possa essere solo un agire formale, pregno di semplice buona educazione.
Aspetto che non può essere disdegnato. Ma che è solo una parte della Gentilezza.
Quest’ultima si genera da un moto interiore, da un sorriso di quieta meraviglia per quello che accade nelle nostre vite. Un sorriso che nasce da dentro, quasi sempre presente, anche se non esternato. Un sorriso che esclude gelosie, invidie, rabbia.
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Un sorriso che permette di gioire per i successi altrui. Un sorriso che sa accogliere anche quello che non sta andando per il verso giusto, qualche dolore, qualche disagio. E non per stoicismo. E’ spesso la resistenza a quanto avviene che amplifica il disagio.
🍒🍒DISORIENTATI E IN FUGA NEL METAVERSO
Il dolore è sordo e muto. Esprimerlo dipende dalla cultura, dalle attitudini, da un quotidiano allenamento a so-stare in quello che c’è.
"Quando ti viene data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere gentile, scegli di essere gentile." Wayne W. Dyer
“Serve tutta una vita di pratica” dice Socrate a Daniel ne La forza del campione. Una vita di pratica ad accogliere nella gentilezza quanto la vita generosamente ci presenta. E se nella sua generosità capita di ricevere qualcosa di meno gradito, se ci soffermiamo, ed espandiamo la nostra consapevolezza, riusciamo a cogliere tanto, veramente tanto, rispetto a quel qualcosa che non va. Che rimane e necessita di una speciale attenzione. Ma quanto più facile potrà essere farlo con un’attenzione gentile!
Un saluto da Anna Maria.
Autrice