Per stare bene con sé stesso costruisce le varie matrioske mentali. Ogni volta che apre una troverà l'altra che ricalcherà la prima. Forse così funziona il legame tra scuse e perdono.
Un legame così fragile, perché per perdonare si deve dimenticare, e per scusarsi i fili del legame con il nostro Sè.
Eh, ma se sono invisibili come si fa?
E se lo scusarsi fosse una semplice manipolazione della e dalla nostra mente per farci stare meglio con noi stessi?
Ogni talvolta dopo essersi scusati si cerca si spianare la strada, eliminando i veicoli, e cosi si finisce per passare dall'altro lato della strada senza aver rispettato i semafori.
Ci si giustifica. "Eh lo so, ho analizzato male questa volta, ma tutto faceva pensare questo". Sarà forse una frase per lavarsi la coscienze?
La relazione tra perdono e scuse è dinamica e conflittuale.
Dicessi che una relazione positiva tra questi due mondi porti la libertà? Quale?
Ognuno dei due osserverà l'altro dal mirino della porta per sapere cosa fa.
LENTEZZA [1]
La fiducia sarà l'arbitro di una partita sanguinaria.
Scusarsi è come un semaforo, si ritorna sempre al rosso. E il perdono? Sara legato al rinfaccio.
Il perdono stesso sarà la metamorfosi delle scuse.
Il ripetersi Il loro destino.
Autrice
Sonila Gruda
Nata a Scutari, città al nord dell'Albania.
Sono una psicologa, e attualmente lavoro presso una RSA a Genova dove mi occupo di Alzheimer.
Con la passione della scrittura ho sempre cercato di approfondire i miei interessi e portare a tutti contenuti attuali e interessanti, legati anche ma non solo alla psicologia e alla ricerca scientifica.
Sono impegnata in attività di content writer, web journalist, traduttrice ed interprete.
Le mie attuali aree di interesse e di esplorazione sono le neuroscienze, il disegno, la domotica, la fotografia, intelligenza artificiale, e ogni area legata alla psicologia.