TECNOESCLUSO

01 Gennaio 2022 Etica e tecnologia
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I tecnoesclusi sono persone e cittadini, nativi e immigrati digitali, che non possiedono alcun dispositivo tecnologico, con l'eccezione del telefono cellulare, spesso regalato e/o di seconda mano. In Italia sono tecnoesclusi, secondo una ricerca Censis del 2011, il 39% delle persone. I tecnoesclusi usano raramente Internet, non conoscono o non frequentano i social network. Tra gli adulti pochi ne hanno sentito parlare, dai loro figli o nipoti, ma non hanno mai investigato il fenomeno dei media sociali perchè poco interessati o incapaci di comprenderne il significato e le motivazioni all'uso. I tecnosclusi italiani sono la maggioranza assoluta (84%), nelle fasce di età sopra i sessant'anni.

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I tecnoesclusi sono vittime del digital divide che colpisce molte nazioni sottosviluppate, ma sono anche espressione della crisi economica che da anni sta falcidiando le risorse delle famiglie impedendo l'acquisto di strumenti tecnologici e in modo particolare un loro utilizzo continuativo. Tutti o quasi posseggono un telefono cellulare, ma molti non dispongono ancora di un collegamento Internet, non navigano e non usufruiscono dei servizi della Rete o delle APP e non posseggono un computer.

Anche in Italia i tecnoesclusi sono ancora numerosi. La decima edizione dell'Annuario Scienza Tecnologia e Societa del 2014 di Observa Science in Society, curato da Massimiano Bucchi (Universita’ di Trento) e Barbara Saracino (Universita’ di Firenze) e pubblicato da il Mulino, ha evidenziato che 37 italiani su 100 (sono il 20% in media nei paesi europei) non hanno mai usato Internet e non hanno un personal computer. Dati allarmanti e al di sotto delle medie europee, che indicano una arretratezza di tipo infrastrutturale (banda larga, reti wireless gratuite ovunque, agenda digitale, ecc.) e in modo particolare di tipo culturale.

I tecnoesclusi sono maggioritari nelle fasce alte di età (45-60+ anni) e minoritari tra i giovani nativi digitali e al di sotto dei 40 anni. La disponibilità a un utilizzo diffuso delle nuove tecnologie si scontra con la scarsa alfabetizzazione tecnologica e scientifica che limita la capacità di utilizzare al meglio i prodotti tecnologici ma anche di coglierne le opportunità, di apprendimento, di informazione e comunicazione, di lavoro e di tempo libero. Le donne sono più penalizzate e più escluse, sia per la differente condizione occupazionale sia per il tipo di attività svolta, spesso praticata senza l'ausilio di tecnologie digitali.

I tecnoesclusi non sono distaccati dalla tecnologia, semplicemente dedicano, per forza o per scelta, la maggior parte del loro tempo alla televisione. In Italia le ore medie di consumo televisivo giornaliero sono in crescita costante, nonostante la disaffezione di molti telespettatori verso programmi considerati superati e noiosi. Da 3,8 ore giornaliere si è passati a 4,2.

Tra i numerosi tecnoesclusi ci sono anche quelli per scelta. Persone che già prima dell'arrivo del telefonino e dell'iPod avevano deciso di prendere le distanze da prodotti e media tecnologici, ad esempio vietando l'ingresso in casa loro a televisori e relativi accessori video. La scelta è sempre stata motivata dalla ricerca o dal bisogno di maggiore lentezza, silenzio, colloquio e intimità familiare. I tecnoesclusi per scelta prediligono la lettura di testi cartacei e le attività amanuensi, la meditazione e riflessione serale, da farsi in solitudine o in compagnia. Amano il contatto con la natura e la naturalità empatica dei gesti, dell'amicizia e dell'incontro fisico, non mediato da dispositivi tecnologici. Vogliono poter gestire il tempo in autonomia, così come il sonno e la sveglia, senza subire inquinamenti uditivi e visuali, avere la possibilità di arrivare tardi a un appuntamento, di scoprire in ritardo notizie poco allegre, di vivere l'attesa di un incontro e l'assenza della voce di una persona amata.

I tecnoesclusi per scelta possono possedere dispositivi tecnologici ma sono capaci di un atto di volontà che li porta a loro spegnimento. Scelta non facile ma percepita come necessaria per isolarsi e ritrovarsi con se' stessi, per eliminare l'invadenza tipica dei nuovi mezzi tecnologici che ti raggiungono ovunque con messaggi superficiali e promozionali, che ti urlano nelle orecchie e fanno vibrare tasche e corde profonde, che rendono pigri e intorbidiscono percezioni, emozioni e sentimenti. Non sono contrari all'innovazione tecnologica ma la vorrebbero meno incalzante, invasiva e dispotica e guidata dal bisogno invece che dal consumismo di cui è spesso portatrice e suggeritrice. Sono alla ricerca di serendipità, d'inerzia, di pace (squilli no more) e armonia (al di fuori dei social network),  di ritrovata capacità di respirare (il respiro della mente), di concentrazione (senza distrazioni visive e uditive, di auto-osservazione (ricerca del sé al di fuori di realtà virtuali) e di felicità.

Per questa tipologia di tecnoesclusi i veri esclusi sono gli altri. Esclusi dai piaceri della vita umana e vittime sacrificali del potere pervasivo e autoritario della tecnologia che ha invaso la loro vita trasformandoli in tecnodipendenti, tecnodopati, tecnodrogati e tecnomanipolati.

 

Autore

Carlo Mazzucchelli

Dirigente d'azienda, filosofo e tecnologo, Carlo Mazzucchelli è il fondatore di SoloTablet, un progetto dedicato a una riflessione critica sulla tecnologia.

Esperto di marketing, comunicazione e management, ha operato in ruoli manageriali e dirigenziali in aziende italiane e multinazionali.

Focalizzato da sempre sull'innovazione ha implementato numerosi programmi finalizzati al cambiamento, a incrementare l'efficacia dell'attività commerciale, il valore del capitale relazionale dell'azienda e la fidelizzazione della clientela, attraverso tecnologie all'avanguardia e approcci innovativi. Giornalista e storyteller, autore di 16 ebook, formatore, oratore in meeting, seminari e convegni.

È esperto di Internet, social networking, ambienti collaborativi in rete e strumenti di analisi delle reti sociali.

Autore di 20 libri sulla tecnologia (Collana Technovisions Delos Digital)

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