POSITIVO [1]

01 Gennaio 2022 Etica e tecnologia
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poṡitivo [dal latino tardo positivus, da ponĕre «porre», participio pass. posĭtus]. In generale, che è posto come dato sul piano della realtà oggettuale, e come ciò che è affermato, prescritto sul piano logico e giuridico. Valido, solido, effettivo, sia dal punto di vista della concretezza del dato storico sia dell'esperienza diretta. Contrapposto a negativo, può indicare la ‘conferma’ relativamente alla prevedibilità di un risultato, il sussistere di conseguenze vantaggiose o favorevoli in corrispondenza di dati o fatti direttamente controllabili.

[po·ṣi·tì·vo]

 

Positivo è la parola che ha rovesciato il suo senso. Ispirazione e tormento.

C’è una parola, in questo periodo, che, più di ogni altra, ha confuso il suo significato in questa nebbiosa realtà linguistica. La parola è POSITIVO.

"Il pensiero positivo vede l’invisibile, sente l’intangibile e realizza l’impossibile.Winston Churcill

Sì, perché siamo abituati costantemente a riferirci all’idea del positivo in maniera benevola. Pensiamo al ‘pensare positivo’….. al ‘sii positivo!’. In questo stesso blog abbiamo scritto fiumi di parole legate ad una comunicazione positiva, in famiglia, nella coppia, nel linguaggio in genere.

Adesso, invece, questo termine ha rovesciato il suo senso. Da fatto positivo, appunto, fino a ieri, a termine vissuto con sospetto e tormento. Essere positivo era sentito come un mantra, l’imperativo sociale di tutte le società capitalistiche. Mentre, in questa fase di pandemia e post-pandemia, tutto vorremmo essere tranne che positivi. Ringraziamo il cielo con frasi del tipo “Meno male, sei negativo!“.

Il termine positivo diventa, perciò, una sorta di etichetta, di marchio che allude all’untoreall’appestato. Un altro strascico che ci lascia questo brutto vissuto.

Come abbiamo già scritto a proposito della parola ‘contagio’, questo periodo, nuovissimo per i molti, ha iniziato a confondere le idee, i significati, i bisogni. Confondere, non cambiare. Rendere confusi non modificare completamente. Del tipo che i concetti non vengono cancellati o stravolti, ma si presentano quasi identici, però, con i contorni non proprio chiari come prima.
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Le cose sono sempre lì, sono sempre quelle. Però non sono proprio quelle. Sembrano manifestarsi come attraverso un filtro che, per alcuni può essere preoccupazione, per altri paranoiapaura, ecc…

Dobbiamo invece cercare di rimanere ben saldi nei significati delle parole che ci fanno del bene. Ci aiutano a migliorare, a migliorare gli altri e le nostre relazioni con gli altri. Dobbiamo tifare per parole come ‘positivo’, ‘contatto’,‘relazione’, le quali ci ricordano come era prima del velo del virus che lentamente è calato sul nostro vivere quotidiano, modificando le nostre abitudini.

"Non temete i momenti difficili. Il meglio viene da lì." Rita Levi Montalcini

Forse si potrà riconoscere la vera fine di questa tragedia solo nel momento in cui la parola ‘positivo‘ tornerà ad assumere il suo significato precedente. Quello meritato e utile per tutti.

Un saluto da Tommaso.

 * Una prima versione di questo testo è stata pubblicata il 12 Agosto 2020 sul sito CIRIFLETTO - IL BLOG DELLE SCELTE CONSAPEVOLI

 

Autore

Tommaso Baldi

Quarantenne amante dell'arte e del cinema. Scrittore per passione, blogger per caso. Imprenditore della cultura e instancabile viaggiatore nella bellezza. Studioso della consapevolezza. Adoro cose e persone interessanti e stimolanti.
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